Petti difende la concorrente Mutti: ogni fake news è una ferita che grida vendetta

“I nemici dei miei concorrenti sono miei nemici”. E’ questo il messaggio che l’azienda Petti-Il Pomodoro al centro ha diffuso attraverso il quotidiano Il Corriere della Sera per difendere il suo diretto concorrente (Mutti) che nelle scorse settimane è stato alcuni entro di una bufala secondo cui alcuni lotti della celebre passata sarebbe risultata contaminata dall’arsenico. La scelta del quotidiano diretto da Luciano Fontana non è stata casuale: è da queste pagine, infatti, che Mutti aveva smascherato la bufala. (continua dopo l’immagine)

Spiega Pasquale Petti, che insieme al padre Antonio dirige il Gruppo Petti: “Abbiamo deciso di dire basta alle fake news in ogni campo e di schierarci pubblicamente al fianco di un nostro noto concorrente nel mercato delle conserve rosse. Ci auguriamo infatti di confrontarci sempre in un’arena leale per garantire ai consumatori e al Paese prodotti Made in Italy dalla qualità indiscutibile”.

“Quanto è accaduto – aggiunge il presidente – a uno dei principali concorrenti nel nostro settore, aggredito dalle famigerate fake news veicolate in rete, è molto grave e la cosa ci indigna anche se non ci tocca direttamente. Si tratta di insinuazioni sostanzialmente false, che rischiano di minare la brand reputation di un marchio storico nel panorama del mercato italiano delle conserve rosse. Ogni fake news è una ferita che grida vendetta per l’intero comparto, e non solo; che impone solidarietà tra tutti quegli operatori che lavorano con serietà, impegno e trasparenza. La calunnia e la diffamazione, cose vecchie come il mondo, tradiscono la verità e umiliano le regole di un mercato che si sforza ogni giorno di mantenersi sano e corretto.”

Continua poi Pasquale Petti: “La completa trasformazione dell’utilizzo dei media consente la possibilità di intervento ad ogni singolo utente, non più semplice spettatore o lettore passivo ma “fruitore attivo” attraverso i social network, i blog, le web tv e le web radio. Il lato positivo ed innovativo del web e della rete, la così detta “democratizzazione informatica” che consente agli utenti di richiedere, ricevere e ricavare sempre maggiori informazioni in ogni ambito, rischia di assumere un valore negativo in circostanze come questa.”

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Conclude così: “Auspichiamo un progetto di legge che possa debellare la piaga delle fake news in ogni ambito e l’istituzione di un organo tecnico di monitoraggio dei flussi di informazione con funzione di ammonimento o sanzionatoria. Inoltre, sosteniamo l’inserimento di “un’ora digital dedicata alla netiquette” nei programmi didattici delle scuole, per educare le nuove generazioni al complesso delle regole di comportamento volte a favorire il reciproco rispetto tra gli utenti su internet.”