Parmigiano “crudele”, il Consorzio: più benessere animale. Ciwf: non basta

Dopo la video-inchiesta del Ciwf che testimonia l’assenza di benessere animale in alcuni allevamenti bovini che conferiscono latte ai caseifici del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano, è arrivata anche la replica di uno dei Consorzi chiamati in causa.

La replica del Parmigiano Reggiano: “Interverremo con misure ad hoc”

Alla France press un portavoce del consorzio Parmigiano Reggiano ha confermato che nei disciplinari non sono previste specifiche sul benessere animale perché “non è qualcosa che ha un impatto, se non marginale, sulla qualità del prodotto”. La stessa fonte tuttavia ha affermato che il consorzio sta introducendo “un sistema di certificazione progettato per garantire il rispetto di standard minimi di benessere degli animali”.

La controreplica del Ciwf: “Standard a cui puntano sono insufficienti”

Annamaria Pisapia, direttrice di Ciwf Italia Onlus, ha così replicato: “Le parole del portavoce del Parmigiano Reggiano confermano quanto le nostre immagini hanno mostrato chiaramente. Il benessere animale, la qualità della vita delle vacche, non è tenuto in alcun conto da chi produce il Parmigiano. Siamo certi che i consumatori non la pensino ugualmente. Le vacche meritano una vita degna di essere vissuta e il benessere animale è parte imprescindibile della qualità dei prodotti ”.
Pisapia inoltre ha aggiunto: “Se il protocollo per attuare standard minimi di benessere animale che vorrebbe attuare il Parmigiano è quello del CReNBA (Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale) la posizione di Ciwf è chiara: il protocollo del CReNBA non è garanzia di rispetto del benessere animale. Tale protocollo, prendendo in considerazione diversi fattori tra cui management aziendale e del personale, strutture e attrezzature, biosicurezza e indicatori di benessere basati sugli animali stessi (numero di trattamenti per mastiti, pulizia degli animali, fuga dall’uomo, ecc.), si limita a tracciare lo stato di una stalla. Ma tra fare questo e parlare di benessere animale c’è molta differenza. Per questo speriamo che Grana Padano e Parmigiano Reggiano comincino a trattare la questione con la serietà e l’impegno che merita. I consumatori del made in Italy in tutto il mondo lo stanno chiedendo con forza”.