Il produttore, di scarpe e prodotti tessili, che fornisce al consumatore informazioni false o non complete sui materiali impiegati rischia ora sanzioni salate: da 200 a 20mila euro.
È la novità principale contenuta nel decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri venerdi scorso con il quale si dà attuazione alla “legge di Delegazione europea 2014” e introduce in Italia multe per chi viola le disposizioni previste dalla direttiva 94/11/CE, che riguardano “l’etichettatura dei materiali usati nelle principali componenti delle calzature destinate alla vendita al consumatore”, e al regolamento (UE) n. 1007/2011, relativo alle denominazioni delle fibre tessili e all’etichettatura e al contrassegno della composizione fibrosa dei prodotti tessili.
Come riconoscere i “pittogrammi” per calzature
In particolare chi fornisce informazioni non corrette “sui simboli adottati in etichetta per le calzature” (si può controllare la scheda qui sotto) rischia una multa di 200 euro.
Sanzione che sale fino a 20mila euro nei casi più gravi quando ci si trova di fronte a una non corretta etichettatura delle calzature e dei prodotti tessili: si indica il pittogramma del cuio quando invece la suola è di gomma. In ogni caso di fronte a capi di abbigliamento etichettati in modo scorretto scatterà il ritiro dal commercio dei prodotti già in vendita. amministrative nel settore delle calzature.