Mucche, maiali e pecore “devono obbligatoriamente pascolare per almeno 120 giorni all’anno”. Negli allevamenti avicoli devono essere usate solo razze a lento accrescimento. E ancora: obbligo di allattattamento per i vitelli alla mammella e divieto di decornazione per le vacche e di debeccaggio per le galline.
Sono alcuni punti del nuovo standard per il benessere animale che presenta oggi FederBio, la Federazione del biologico e biodinamico italiano, in un convegno in programma oggi alla Fiera di Cremona.
Sul tema di come la scelta delle razze (a lento o rapido accrescimento) e del tipo di allevamento (convenzionale o biologico) influisce nella qualità dei polli da carne il nuovo numero del Salvagente dedica ampio spazio.
Non c’è dubbio che gli allevamenti biologici hanno un’attenzione maggiore nei confronti del benessere animale. Ma non basta. Per questo, oltre agli obblighi normativi previsti per le produzioni biologiche, la sfida di Federbio è quello di “andare oltre” e “rispondere a un consumatore sempre piuÌ€ sensibile alle condizioni di allevamento degli animali”.
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Sette mosse per migliorare la qualità negli allevamenti
FederBio, tramite il gruppo di lavoro, ha elaborato uno standard di benessere animale superiore ai requisiti di legge che ha i suoi principali punti cardine in:
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- obbligo di pascolo per almeno 120 giorni l’anno per bovini, suini e ovini;
- utilizzo di razze a lento accrescimento/a duplice attitudine/a minore produttività;
- divieto di decornazione per le vacche e di debeccaggio per le galline;
- superamento dell’eliminazione dei pulcini maschi nell’allevamento di ovaiole;
- divieto di utilizzo delle gabbie di allattamento per le scrofe;
- obbligo per le scrofe di passare la gestazione all’aperto;
- vitelli nutriti alla mammella.
“Rispondiamo alle esigenze del consumatore”
Spiega Paolo Carnemolla, presidente di FederBio: “Di fronte a un fenomeno di conversione al biologico rilevante come quello che registriamo dallo scorso anno e alla necessitaÌ€ che le attese dei consumatori, sempre piuÌ€ attenti al benessere degli animali e alla qualitaÌ€ degli allevamenti, vengano soddisfatte, abbiamo ritenuto necessario riaffermare che solo il metodo biologico, se correttamente praticato e reso del tutto coerente con i principi che lo caratterizzano, puoÌ€ dare garanzie di reale eticitaÌ€ certificata“.
Come rappresentante della societaÌ€ civile ha partecipato al tavolo Ciwf, Compassion in World Farming Italia Onlus, la cui direttrice, Annamaria Pisapia, dichiara: “Il futuro standard high welfare di FederBio contiene alcuni fondamentali passi avanti in tema di benessere animale, anche rispetto alla stessa normativa sul biologico, che sappiamo, daÌ€ purtroppo adito a possibili ‘interpretazioni'”.