Che siano tante sono tante. Ben 20 le associazioni dei consumatori riconosciute a livello nazionale e iscritte al Cncu, il Consiglio nazionale consumatori e utenti, il “parlamentino” dei consumatori presso il ministero dello Sviluppo economico. E questo potrebbe arricchire il pluralismo. Che svolgono un ruolo fondamentale nella tutela del cittadino-consumatore è noto, come anche che siano “chiassose” e molto spesso litigiose tra di loro. Questo coro polifonico produce una polifonia di posizioni dalla quale non è sempre facile capire quale sia la migliore soluzione per il consumatore gabbato.
Prendiamo la vicenda delle banche venete acquisite da Intesa Sanpaolo che ha messo a disposizione 100 milioni di euro per risarcire gli ex azionisti di banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca rimasti vittima della passata gestione dei due istituti di credito. Una notizia positiva o negativa?
Tre associazioni, tre posizioni
I giudizi delle associazioni divergono. Per il Movimento consumatori, un’associazione che si è distinta nella tutela dei correntisti contrastando l’anatocismo bancario e nella vicenda Unipol-FonSai, “il plafond di Intesa Sanpaolo è un’operazione commerciale di facciata“. Ma basta aprire un altro comunicato, quello di Adiconsum per scoprire invece che da quelle parti si esprime “soddisfazione” per l’operazione nella speranza di “incrementare nel tempo” questo fondo. Si attesta su una terza posizione l’Adoc che “apprezza lo sforzo ma è solo un primo passo…”.
E il consumatore che fa? Si gioca la tripla: Sì, No, Forse. Di sicuro azzeccherà il pronostico.