Il Giudice di Pace di Roma ha condannato Eni per aver impiegato troppo tempo ad effettuare la voltura di un’utenza e per aver chiesto il conguaglio senza tenere conto dei pagamenti che erano stati effettuati. A darne notizia è il Movimento difesa del cittadino del Lazio che ha seguito in giudizio il consumatore. “Il Giudice ha compreso l’esasperante lentezza del gestore nell’effettuare la voltura e le problematiche da questo conseguite” ha commentato la presidente Alessia Zittignani.
La faccenda riguarda un immotivato ritardo da parte della società di effettuare una voltura con una violazione degli standards specifici di qualità del servizio di distribuzione dell’energia elettrica. L’utente, nonostante ne avesse regolarmente fatto richiesta, ha continuato per mesi a ricevere (e pagare) delle fatture intestate al precedente locatario”.
Sette mesi dopo, finalmente, il cambio è stato effettuato, ma a questo punto la società ha preteso un conguaglio per l’energia fornita a partire da cinque mesi prima che il cittadino subentrasse nell’immobile e senza tener conto degli importi delle bollette già pagate a nome del precedente intestatario.
Una condotta che, addirittura, si è spinta oltre con l’attivazione delle procedure di intimazione di pagamento da parte di una società di recupero crediti mandataria di Eni. Per tutti questi motivi, il Giudice di Pace ha condannato Eni a pagare un indennizzo per il disservizio subito.