Come ci è finita la mandragora negli spinaci? E’ la domanda che tutti si stanno ponendo in questi giorni, da quando, cioè, Bonduelle è stata costretta a richiamare dagli scaffali dei supermercati 6 lotti di spinaci surgelati di due linee di prodotto per la possibile presenza di foglie dell’erba allucinogena. Abbiamo girato la domanda a Silvio Fritegotto, agronomo, che sulla “contaminazione” non ha dubbi: “Gli spinaci vengono raccolti a sfalcio e le foglie di mandragora sono molto simili a quelle dello spinacio. Paradossalmente, una buona azione diserbante avrebbe risolto con facilità il problema: la mandragora, infatti, fa parte di una famiglia opposta a quella dello spinacio e, dunque, anche a basso dosaggio un erbicida avrebbe fatto effetto”.
“Con molta probabilità – continua l’agronomo – gli spinaci interessati sono stati coltivati in un campo aperto e poi velocemente destinati alla filiera del surgelato. Nessun controllo manuale, ovviamente, ma solo quelli meccanici diretti ad escludere la presenza di eventuali lucertole, pezzi di vetro ed altro”. La contaminazione – conclude Fritegotto – sarebbe stata possibile anche nel caso in cui lo spinacio fosse coltivato in serra: il seme della mandragola, infatti, può anche infestare le colture attraverso l’irrigazione oppure con il letame organico.