Hipp fa marcia indietro e riformula la sua “pappa” Riso e verdure per il mercato croato: avranno le stesse verdure e gli stessi omega 3 dei vasetti venduti in Germania. È la prima volta che un produttore ammette il “dual standard”, ovvero stessa marca ma qualità inferiore per alcuni mercati, e corre ai ripari omogeneizzando gli ingredienti tanto per il mercato tedesco che per quello croato.
Meno verdure e prezzo più alto
Tutto comincia un mese fa quando l’Autorità per l’alimentazione croata pubblica i risultati di un test: l’85% dei prodotti analizzati rispetto agli analoghi venduti in Germania presenza differenze di qualità – più bassa – e di prezzo – decisamente più alto.
A finire sotto accusa in particolare la pappa “Riso e verdure” della Hipp: c’è più riso e meno verdure nella formulazione venduta in Croazia rispetto a quella presente sugli scaffali tedeschi. Non solo. Nei vasetti destinati alla Croazia ci sono meno omega-3 e il prezzo è più elevato del 50%.
Hipp nega…ma cambia
Hipp ha negato l’esistenza di un doppio standard che avrebbe penalizzato i consumatori croati, tuttavia “per venire incontro alle loro aspettative e desideri” nei prossimi mesi l’azienda riformulerà e rilancerà “una ricetta adeguata che è uguale a quella tedesca“.
La ricetta tedesca – ha riportato Foodnavigator – contiene 30% di carote, 8% di patate, 15% di riso bollito 8% di carne di tacchino e 1,9% di colza, mentre la ricetta croata ha 24% di carote, 21% di riso, 8% di carne di tacchino e 1,7% di colza.
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“Una Unione, Una qualità”
Soddisfatte le autorità di controllo croate per le quali deve esistere il binomio “Una Unione, Una qualità” per non discriminare i consumatori rispetto al paese di origine.
Nel frattempo, dopo aver negato per molto tempo l’esistenza del “dual standard”, la Commisione europea ha preso atto del problema ha pubblicato una serie di Linee guide per aiutare i governi nazionali a “scovare” i prodotti di qualità inferiore nei loro paesi. Lo stesso presidente Juncker nel discorso sullo Stato dell’Unione aveva detto: “Non accetterò che in alcune parti dell’Europa ai consumatori vengano venduti alimenti di qualità inferiore rispetto ad altri paesi, nonostante le confezioni e il marchio è identico”.