Si diffonde la preoccupazione tra gli italiani per gli effetti del morso di zanzara che causa la chikungunya, una malattia virale che da qualche giorno è stat segnalata anche a Roma e nel Lazio. Dopo che la Capitale ha registrato 6 casi (che si aggiungono agli 11 di Anzio) il sindaco Virginia Raggi ha ordinato lo stop della donazione di sangue nel territorio di competenza della Asl Roma 2, che copre ben 1,2 milioni di residenti. Ma cos’è esattamente la chikungunya e come comportarsi nella vita di tutti i giorni? Rispondiamo con l’aiuto dell’Istituto superiore di sanità , che alla malattia ha dedicato una pagina del proprio sito.
Da dove viene
“La chikungunya è una malattia virale caratterizzata da febbre acuta e trasmessa dalla puntura di zanzare infette” spiega l’Iss. La prima epidemia nota è stata descritta nel 1952 in Tanzania. A partire dagli anni Cinquanta, varie epidemie di chikungunya si sono verificate in Asia e in Africa. In Europa nell’agosto 2007 sono stati notificati i primi casi autoctoni in Emilia Romagna.
SintomiÂ
Dopo un periodo di incubazione di 3-12 giorni, si manifesta una sintomatologia simil-influenzale che include febbre alta, brividi, cefalea, nausea, vomito e soprattutto importanti dolori alle articolazioni (da cui deriva il nome chikungunya, che in lingua swahili significa “ciò che curva” o “contorce”), tali da limitare molto i movimenti dei pazienti che quindi tendono a rimanere assolutamente immobili e assumere posizioni antalgiche. Si può sviluppare anche un’eruzione cutanea. Spiega l’Iss: “Il tutto si risolve spontaneamente, in genere in pochi giorni, ma i dolori articolari possono persistere anche per mesi. Le complicanze più gravi sono rare e possono essere di natura emorragica (ma non in modo così grave come nella dengue) entro 3-5 giorni, o neurologica, soprattutto nei bambini. In rarissimi casi la chikungunya può essere fatale, più che altro in soggetti anziani con sottostanti patologie di base”.
Come evitarle
Il virusè trasmesso dalle zanzare del genere Aedes, come Aedes aegypti (la stessa che trasmette la febbre gialla e la dengue) ed è presente soprattutto in zone rurali. Per ridurre il rischio di essere punti si consiglia di evitare le zone particolarmente umide, come i corsi fluviali o le zone paludose, dormire con le zanzariere alla finestra e usare repellenti per le zanzare. Evitare inoltre di lasciare accumuli di acqua stagnante (ad esempio nei sottovasi delle piante o in recipienti all’aperto) che favoriscono lo sviluppo delle zanzare.
Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente