Lo stop dei cinesi al gorgonzola con la scusa della sicurezza alimentare

La Cina ha da tempo bloccato l’importazione dall’Europa di formaggi con muffe come gli italiani gorgonzola e taleggio e i francesi camembert e roquefort e ora il vicedirettore per l’Europa del ministero del Commercio cinese, Wu Jing-chun ha spiegato che “non c’è alcun problema politico”, bisogna solo ridefinire alcuni parametri igeinico-sanitari legate alle muffe. Ma la scusa di Pechino non è troppo convincente.

Ritieni: “I ceppi delle muffe sono controllati”

Ma questi formaggi possono rappresentare un rischio sanitario per i consumatori? Ci aiuta a rispondere il professor Alberto Ritieni docente di Chimica degli Alimenti all’Università Federico II di Napoli, firma nota ai nostri lettori e autore insieme a Riccardo Quintili del libro Miti Alimentari edito da Salvagente: “Per produrre i formaggi erborinati bisogna aggiungere nella lavorazione dei determinati ceppi di muffe. Parliamo di sostanze selezionate e testate che non solo vengono analizzate in modo rigoroso ma non posseggono neanche i geni che possono ad esempio far nascere le micotossine, alcune delle quali tossiche per l’uomo”. Parliamo quindi di funghi selezionati e sicuri che producono muffe capaci di donare sapore e profumi inconfondibili al formaggio ma completamente sicure per la salute umana.
Nel gorgonzola ad esempio vengono aggiunti nel latte ceppi di penicillium che sono selezionati e controllati in modo costante. “Chi produce formaggi di questo tipo con tutti i crismi – conclude il professor Ritieni – non espone in alcun modo il consumatore a dei pericoli. Per entrare nello specifico: se il governo di Pechino pone la questione sulla conta delle muffe, deve sapere che i produttori onesti non potranno mai inserire nella lavorazione dei formaggi elementi tossici per l’uomo”.

Una barriera doganale “mascherata”

Nonostante le rassicurazioni che arrivano dal governo di Pechino – “non è uno stop politico” – e scartate gli allarmi sulla sicurezza alimentare,  è chiaro che il blocco alle importazioni invece è un modo per penalizzare i cibi made in Ue.
Il braccio di ferro con il governo di Pechino potrebbe tuttavia risolversi entro breve tempo visto che la Ue è disponibile a rivedere i parametri 2010 – molto bassi sulle muffe – per superare gli ostacoli cinesi.