Buoni pasto aziendali, da oggi nuove regole

Dal baretto sotto l’ufficio al mercato rionale. Il buono pasto cambia radicalmente e si moltiplicano i luoghi in cui si potrà spendere. Entra in vigore oggi il decreto n.122 del 7 giugno 2017 che mette ordine in un settore dove da tempo infuria la polemica. Se, infatti, fino ad oggi, formalmente i buoni pasto non sono cumulabili (com’è indicato spesso sugli stessi), nella pratica alla cassa del supermercato venivano a volte accettati anche tutti insieme, creando una sorta di “giungla” dei sì e dei no, che rendeva la vita difficile al possessore.

I ticket potranno essere accettati, sia in forma cartacea che elettronica, da supermercati, agriturismi, ittiturismi e spacci aziendali, e potranno essere spesi anche al di fuori dei giorni lavorativi. Potranno essere inoltre usati per “la vendita al dettaglio e la vendita per il consumo sul posto dei prodotti provenienti dai propri fondi effettuata dagli imprenditori agricoli”. Rimane il divieto di cedere i propri buoni pasto a terzi. Il ticket rimarrà un mezzo di pagamento che non si può regalare o vendere, anche se sono numerose le testimonianze di chi li dà a parenti e amici, in un contesto di debole efficacia dei controlli.