Software per pubblicitĂ  nei computer portatili: stangata per Lenovo

Uno dei maggiori produttori di computer, Lenovo ha accettato di pagare un totale di 3,5 milioni di dollari a una coalizione di 32 stati Usa per risolvere le accuse secondo cui sapeva di vendere computer portatili con un software di pubblicitĂ  che ha messo a rischio tutti i dati on line dei proprietari. A riportarlo è  Consumerist.com, Secondo cui ad annunciare l’accordo raggiunto con Lenovo è stato il procuratore generale della California, Xavier Becerra.

PubblicitĂ  invasiva

Nel 2014 la societĂ  ha venduto computer portatili contenenti un software “ad-injection” iniezione chiamato VisualDiscovery. Questo tipo di software permette di inserire delle pubblicitĂ  sul sito su cui sta navigando, all’insaputa dei gestori del sito stessa. Inoltre, in questo caso, è stato anche segretamente inserito come un passaggio intermedio tra il computer e qualsiasi sito web presumibilmente protetto. Così, invece di avere una connessione diretta e crittografata a questi siti, i dati venivano decrittografati e poi re-criptati da VisualDiscovery – tutti all’insaputa del sito web e dell’utente stesso. Non solo questo significa che il software avesse accesso illegale e non autorizzato ai dati dell’utente, ma anche che un terzo malintenzionato si possa insinuare e rubare i dati.

“Informare adeguatamente il consumatore”

Gli utenti di Lenovo venivano stati avvisati solo una volta, tramite una finestra pop-up, sull’esistenza del software sui propri computer, ma l’unica possibilitĂ  che avevano era di disattivare i pop-up. Oltre la multa, Lenovo è tenuta a “indicare chiaramente come funziona il software pubblicitario preinstallato sul dispositivo del consumatore, ottenere il consenso affermativo prima di utilizzare tale software sul dispositivo e fornire un mezzo ragionevole ed efficace di disattivare, disabilitare o rimuovere il software “.