Nessun rinvio: le scadenze del 10 settembre e del 31 ottobre entro cui presentare – rispettivamente per nidi e materna e per la scuola dell’obbligo – la documentazione che dimostra di essere in regola con l’obbligo vaccinale, non si toccano. Il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, è stata chiara e così tra genitori e scuole monta la paura di non arrivare pronti all’appuntamento.
In questi giorni di fuoco ad essere presi d’assalto sono soprattutto i pediatri, le Asl e il numero verde istituito dal ministero della Salute, inondati dalle richieste di chiarimenti di genitori sempre più confusi.
Il problema, infatti, è che la legge Lorenzin che ha imposto l’obbligo di effettuare 10 vaccini ha disegnato uno schema di base lasciando poi alle Regioni strada libera per gestire nella pratica le procedure per arrivare alle fatidiche scadenze nel rispetto della legge nazionale.
I vaccini obbligatori
Le vaccinazioni obbligatorie sono 10: anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella.
Di queste, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella saranno obbligatorie per tre anni. Nel decreto è stata infatti prevista la possibile cessazione dell’obbligatorietà per una o più di queste vaccinazioni sulla base dei dati epidemiologici e delle coperture vaccinali raggiunte.
A queste 10 vaccinazioni se ne affiancano 4 “consigliate” che verranno offerte in maniera attiva e gratuita: anti-meningococcica B, anti-meningococcica C, anti-pneumococcica e anti-rotavirus.
Documenti e termini di presentazione
Oltre alle 10 vaccinazioni rese obbligatorie e le sanzioni per chi non rispetta l’obbligo (da 100 a 500 euro), le indicazioni della legge Lorenzin che valgono per tutti riguardano i documenti da presentare e i tempi:
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1) per iscrivere i figli a scuola occorre l’attestato o il certificato dei vaccini sostenuti rilasciato dalla Asl, o la copia del libretto vaccinale vidimato sempre dalla Asl, nonché la prenotazione di visita vaccinale alla Asl o la dichiarazione di averla richiesta (autocertificazione). Per chi è esonerato, occorre un certificato che attesti problemi di salute incompatibili con la vaccinazione;
2) la documentazione va presentata entro il 10 settembre per scuole materne e asilo nido, mentre per gli altri gradi di istruzione la scadenza è il 31 ottobre. In caso di dichiarazione sostitutiva occorre mettersi in regola entro il 10 marzo.
Poi, ogni ente territoriale, nel tentativo di semplificare la vita ai cittadini, ha fatto a modo suo, con il risultato di un’Italia assolutamente frammentata in più iter burocratici, così come li riassume oggi il quotidiano La Repubblica, facendo il punto della situazione.
Le procedure per ogni Regione
Da nord a sud si sono scelte soluzioni diverse, ma chi ha deciso di far “dialogare” scuole e asl (un canale diretto che escluderebbe, con gran sollievo, i genitori almeno in una prima fase) deve aspettare l’ok del Garante della Privacy sullo scambio dei dati personali degli alunni.
Per chi non è in regola, previste lettere di solleciti, colloqui e fissazione di appuntamenti per adempiere agli obblighi di legge. E se la Lombardia sfida la normativa prorogando le famose scadenze di 40 giorni, Bolzano assicura che saranno tutti ammessi in classe, anche i bambini non in regola, ma solo per quest’anno.
Vediamo in dettaglio cosa prevedono le singole Regioni.
Valle d’Aosta
La Asl dà ai genitori le attestazioni di avvenuta vaccinazione da portare a scuola. Chi non è in regola sarà invitato a contattare la Asl per un colloquio informativo sull’importanza dei vaccini e poi si vedrà fissare l’appuntamento per adempiere all’obbligo.
Piemonte
Le famiglie in regola possono consegnare a scuola i documenti o l’autocertificazione (scaricabili dai siti di Regione e Asl). A chi non è in regola, invece, la Regione ha inviato una lettera con gli appuntamenti già fissati per fare i vaccini mancanti.
Liguria
Anche qui sono state inviate lettere per fissare un appuntamento entro il 10 settembre per i bimbi di nidi e asili non in regola con l’obbligo vaccinale.
Lombardia
La Regione è di fatto “fuorilegge”, avendo concesso una proroga di 40 giorni per regolarizzare la posizione vaccinale dei bimbi fino a 6 anni. Chi salta anche questa chance sarà escluso dalla scuola.
Trentino Alto Adige
In Trentino i documenti si scaricano on line dal sito del sistema sanitario.
In Alto Adige le Asl inviano l’elenco dei vaccini fatti e di quelli da fare. In ogni caso, a tutti è concessa una moratoria per questo anno scolastico.
Veneto
La Regione ha fatto ricorso contro la legge che impone l’obbligo vaccinale. Le Asl, intanto, si limitano a inviare alle famiglie un promemoria degli adempimenti previsti dalla legge.
Friuli Venezia Giulia
Chi presenta l’autocertificazione autorizza la scuola a comunicare i propri dati alla Asl, così poi basterà una telefonata per prenotare i vaccini mancanti.
Emilia Romagna
Una legge regionale del 2016 aveva già introdotto l’obbligo vaccinale per i bambini da 0 a 3 anni, quindi nessuna sorpresa. Per le materne, invece, la Regione invia alle famiglie lo stato vaccinale o fissa un appuntamento per chi non è in regola.
Toscana
Le scuole hanno inviato alle Asl gli elenchi degli iscritti, così le aziende sanitarie contatteranno solo chi non è in regola. Questo iter attende l’ok dal Garante della Privacy.
Marche
La Regione scrive alle famiglie non in regola per invitarle a prenotare i vaccini mancanti.
Umbria
Le Asl inviano alle famiglie i documenti sullo stato vaccinale da portare a scuola.
Lazio
Le scuole inviano l’elenco degli alunni alle Asl, che quindi risponderanno alle scuole indicando chi è in regola con le vaccinazioni. L’autocertificazione sarà scaricabile on line.
Abruzzo
Le scuole dovrebbero inviare l’elenco degli iscritti alle Asl, ma si attende l’ok del Garante della Privacy.
Molise
Qui nessuna particolare semplificazione, si segue quanto richiesto dalla legge.
Campania
Le scuole controllano la situazione dei propri iscritti direttamente sull’anagrafe vaccinale, resa disponibile non appena arriverà il parere positivo del Garante della Privacy.
Puglia
Le scuole inviano gli elenchi degli iscritti alla Regione, per incrociare i dati con quelli dell’Anagrafe vaccinale. La Regione quindi restituisce alle scuole gli elenchi con dei codici di colore per indicare chi è in regola (verde), chi lo è parzialmente (giallo) e chi non lo è affatto (rosso). La Regione invia quindi delle lettere di sollecito per sanare le situazioni aperte.
Basilicata
La Regione invita le famiglie a presentarsi alle Asl per i vaccini mancanti. Chi è in regola deve solo compilare un modulo.
Calabria
Si segue lo schema dettato dalla legge Lorenzin, ma si studia un percorso di semplificazione che metta in contatto scuole, regione e asl.
Sicilia
Fino al 5 settembre le scuole inviano gli elenchi degli iscritti alle Asl che dovranno verificare le varie situazioni, contattando chi non è in regola. Se si manca alla convocazione, scatta una visita domiciliare e poi la sanzione amministrativa.
Sardegna
La Regione promuove l’autocertificazione per chi non è in regola e, intanto, sta lavorando a un vademecum per l’applicazione della legge.