Chi non ha partecipato almeno una volta nella vita a un concorso a premi, una raccolta punti, un’estrazione finale per vincere un premio da sogno (viaggio o auto che sia)?
Difficile resistere alle tentazioni di una delle attività di marketing promozionale più utilizzata dalle aziende per fidelizzare i propri clienti: regali, sconti, buoni omaggio richiamano sempre l’attenzione dei consumatori, anche di quelli meno avvezzi a sfidare la fortuna o a raccogliere pazientemente codici e bollini. L’incentivo del premio in palio è davvero molto forte, e le aziende lo sanno. Se poi la promozione viaggia sui canali del web, meglio ancora. Il consumatore 2.0, senza coupon da compilare, cartoline da spedire o moduli da consegnare, è ancora più invogliato a partecipare.
Ma attenzione, il fenomeno ha il suo rovescio della medaglia. Anzi ne ha due. Innanzitutto può capitare che qualcosa vada storto e non si riesca a ottenere il premio. In secondo luogo, partecipare a un concorso significa abdicare in maniera significativa alla propria privacy inserendo i propri dati in moduli o form sul web, e regalando insomma all’azienda ciò a cui mira: i riferimenti per una profilazione dei clienti per iniziative commerciali sempre più mirate.
Ma tralasciamo l’aspetto, pur importante, dei dati personali e soffermiamoci sul primo punto. Pur trattandosi di iniziative soggette a regolamentazione e controllo da parte delle autorità competenti, capita che le aspettative dei consumatori rimangano deluse. C’è chi, dopo aver profuso energie personali ed economiche nell’acquisto di determinati prodotti, aver raccolto e spedito i punti (tagliandi, codici o bollini) si ritrova con un pugno di mosche in mano.
Regina ti premia… forse
È il caso del concorso Regina ti premia, la raccolta della Sofidel che ha avuto un gran seguito tra i consumatori: 88mila premi distribuiti e una raccolta punti che ha avuto un successo che, forse, neppure gli organizzatori si aspettavano. E che alla scadenza (a settembre 2016) ha creato diversi problemi proprio per i premi non consegnati a chi ne vantava il diritto.
A segnalare per primo al Salvagente le difficoltà incontrate nella riscossione del regalo più ambito, una trapunta matrimoniale Gabel, è stato un lettore che, dopo aver inviato la cartolina con il numero di codici necessari a ottenere il premio, a ottobre scorso ha ricevuto dall’azienda la richiesta di mostrare anche gli scontrini di acquisto, che però, a distanza di così tanto tempo, non aveva più. Tra l’altro, sulla cartolina del concorso non c’era nessun accenno all’obbligo di conservarli.
L’azienda, contattata subito dal nostro giornale, ha spiegato di aver richiesto gli scontrini per un controllo a campione, cosa che il regolamento permette, e che proprio a tal fine gli scontrini vanno conservati, come spiegato dallo stesso regolamento (richiamato nella cartolina del concorso). In ogni caso, dopo pochi giorni la Sofidel risolve il problema al nostro lettore. Sembrava quindi un caso (isolato e) chiuso, e invece…
Da allora in poi sono state decine le segnalazioni giunte in redazione: tutti controlli a campione? Difficile immaginarlo, quello che invece è apparso evidente è che in molti dopo mesi di raccolta punti si sono trovati con un pugno di mosche in mano. In molti, continuano ad aspettare un segno di vita dall’azienda. Ma quello di Regina ti premia non è l’unico caso e in queste pagine facciamo il punto su quelli che sono i diritti dei consumatori nei concorsi a premi.