Risarcimento record a carico della Johnson & Johnson, che dovrà pagare 417 milioni di dollari a una donna cui è stato diagnosticato un cancro ovarico dopo aver fatto uso per lungo tempo del talco della società americana.
È stata una giuria della California a stabilire il verdetto – contro cui l’azienda proporrà ricorso – dando ragione a una donna colpita da cancro ovarico terminale nel 2007. Secondo i suoi avvocati la causa del male è da rintracciare nei prodotti in polvere di talco della Johnson & Johnson, da lei utilizzati fin da quando aveva 11 anni.
La giuria ha riconosciuto la responsabilità dell’azienda, rea di non aver avvisato la donna circa l’aumento del rischio di cancro causato dalle polveri a base di talco.
Gli altri casi
Non è la prima battaglia legale (e non sarà di certo l’ultima) che la Johnson & Johnson si trova ad affrontare. Finora è stata condannata in 5 cause su 6, ma ha sempre opposto appello alle sentenze, rifiutando ogni patteggiamento. La strada per chiarire del tutto la vicenda è dunque ancora lunga e getta ombre su tutta la cosmesi americana, come abbiamo raccontato in un precedente articolo.
Sul banco degli imputati il suo famoso talco, compreso quello per bambini. Alcuni studi scientifici che risalgono al 1971 hanno infatti registrato una maggiore esposizione a sviluppare un cancro nelle donne che usavano i prodotti in polvere di talco Johnson & Johnson, rispetto a chi invece non ne aveva mai fatto uso. La ricerca suggeriva dunque un collegamento causa-effetto tra il talco e la malattia, sospetto rafforzato da un altro studio del 1982 che quantificava l’aumento del rischio di cancro ovarico in una percentuale molto alta, il 92%. Già all’epoca il ricercatore che si era occupato dello studio aveva consigliato alla J&J di mettere un’etichetta di avvertimento sui propri prodotti, ma il suggerimento è caduto nel vuoto. Anzi, la Johnson & Johnson e altre aziende hanno continuato a difendere l’uso di polvere di talco nei prodotti igienici femminili.
In controtendenza, invece, l’industria del preservativo che ha interrotto l’uso del minerale a metà degli anni ’90 proprio a causa delle crescenti preoccupazioni circa il suo legame con il rischio di cancro ovarico.
Per evitare rischi, dunque, sarebbe meglio scegliere prodotti diversi. Ma quali? In questo articolo trovate le alternative più sicure alla polvere di talco.
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