Buchi e silenzi sullo scandalo delle uova contaminate

Lo scandalo delle uova contaminate al fipronil si arricchisce giorno dopo giorno di nuovi particolari. Di questa vicenda c’è una cosa certa ovvero che sui rischi nella catena alimentare, a vent’anni dalla mucca pazza e dai polli alla diossina, nonostante l’Ue si sia dotata di un sistema di allerta rapido su alimenti e mangimi, i paesi europei non hanno ancora imparato a parlarsi. Questo, infatti, è un punto nodale di tutta la storia dove ci sono ancora tantissimi punti interrogativi.

Il mistero Italia

Innanzitutto non è chiaro il numero dei paesi coinvolti e, soprattutto, se tra questi ci sia l’Italia. Il sistema comunitario di allerta Rasff ha aggiunto l’Italia come paese di distribuzione delle uova di provenienza olandese che potrebbero essere contaminate con l’insetticida fipronil, ma non fornisce ulteriori informazioni. Una notizia che il Salvagente ha anticipato ieri riportando l’annuncio dell’Agenzia spagnola sulla sicurezza alimentare.  Il ministero della Salute che fino a ieri aveva rassicurato i consumatori, messo alle strette ha dovuto ammettere che “al momento risulta solo, da una segnalazione delle autorità francesi, pervenuta in data 8 agosto attraverso il RASFF, che un’azienda di tale Paese ha acquistato uova da uno degli allevamenti olandesi interessati e le ha trasformate in ovoprodotti che ha poi venduto anche presso un’azienda italiana”. Dunque, il ministero sapeva dall’8 agosto di un possibile coinvolgimento del nostro paese ma non ha detto nulla fino ad oggi. In ogni caso la criticità più forte resta per i prodotti a base di uova e non per le uova fresche.

I ritardi

Ma quello sui paesi coinvolti non è l’unico punto interrogativo. C’è da chiarire anche se l’allarme europeo sia stata data o meno in ritardo. Sono tre le date che dobbiamo tenere a mente in questa vicenda:

Novembre 2016: secondo il  governo belga, le autorità olandesi avevano scoperto la presenza di un insetticida potenzialmente dannoso su alcune partite di uova già nel novembre dell’anno scorso, nove mesi prima che lo scandalo divenisse pubblico. Accusa smentita dall’Nvwa, l’agenzia per la sicurezza alimentare olandese.

Giugno 2017: secondo alcune fonti di stampa, il Belgio era già a conoscenza del problema delle uova contaminate dall’insetticida ma non lo ha comunicato ai consumatori, perché era stata avviata un’inchiesta giudiziaria per frode e non voleva violare il segreto istruttorio.

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20 luglio 2017: è il giorno in cui l’Autorità olandese per la sicurezza alimentare ha lanciato il primo allarme sostenendo che non ci fosse alcun pericolo immediato per la salute pubblica. In un secondo comunicato ha avvertito che il consumo in grandi quantità di uova con l’insetticida potrebbe avere effetti negativi. Nel terzo comunicato ha riferito che nelle uova di un produttore è stata trovata una concentrazione di fipronil così alta che il consumo costituisce un grave pericolo per la salute pubblica, in particolare per i bambini. Contestualmente in Olanda sono stati chiusi 180 allevamenti. Dopo, i sequestri si sono succeduti in Germania, Belgio, Svezia, Svizzera, Gran Bretagna (dove le uova contaminate sono circa 700mila), Spagna, Lussemburgo, Francia

Se questa breve cronistoria venisse confermata, l’Europa – come ha già annunciato – dovrebbe avviare una procedura di infrazione nei confronti del Belgio: gli stati membri hanno, infatti, l’obbligo di attivare immediatamente il sistema di allerta rapido Rassf quando vengono a conoscenza di un problema di sicurezza alimentare entro i propri confine che può coinvolgere direttamente e indirettamente anche gli altri stati membri.

Perché si usa il fipronil

Il fipronil è sostanza anti-pulci comunemente usata per gli animali domestici, ma vietata nell’allevamento. È stato usato illegalmente per rinforzare un prodotto convenzionale, poi venduto agli allevatori tra Belgio e Paesi Bassi, probabilmente già dall’anno scorso come trattamento capace di ridurre i trattamenti a uno o due l’anno invece dei 3-4 di prassi. La contaminazione delle uova potrebbe essere avvenuta per contatto e non è escluso che possa riguardare anche la carne di pollo. Gli olandesi, infatti, stanno estendendo i controlli anche a questo prodotto. A fornire il fipronil – mischiato in un’insetticida consentito, il Dega-16, è stata la Chickfriend: due dirigenti dell’azienda sono stati arrestati nei giorni scorsi.