I ministeri francesi dell’Ecologia e dell’Agricoltura hanno pubblicato lo scorso venerdì 14 luglio due liste di pesticidi suscettibili di contenere perturbatori endocrini.
Liste non esaustive, ma che comunque contengono circa un migliaio di biocidi e 600 prodotti fitosanitari.
Con la pubblicazione il governo transalpino ha voluto mantenere la promessa fatta da Nicolas Hulot, ministro dell’Ecologia, Sviluppo Sostenibile ed Energia, il 4 luglio scorso, quando gli Stati membri dell’Unione europea si sono accordati sui criteri di definizione degli interferenti endocrini. Accordo che ha sollevato molte polemiche perché riconosce la qualità di interferente endocrino solo a quelle sostanze per le quali sia stata raggiunta una prova scientifica certa in questo senso.
In Francia si è cercato di placare le voci critiche delle associazioni ambientaliste promettendo l’adozione di alcune misure a livello nazionale, tra cui appunto la pubblicazione dei prodotti fitofarmaceutici e biocidi presenti sul mercato francese che contengono almeno una delle sostanze identificate come perturbatore endocrino dalla Commissione europea.
Messe on line sui siti dei ministeri dell’Ecologia e dell’Agricoltura, queste liste contengono dunque i nomi di circa 1.600 prodotti tra biocidi (insetticidi per la casa, prodotti di protezione del legno o articoli veterinari per l’igiene) e fitofarmaci (fungicidi, erbicidi e insetticidi). Il governo ha anche sottolineato che si tratta di liste provvisorie, basate sui vecchi criteri fissati dalla Commissione europea.
Générations futures: 40 prodotti andrebbero ritirati dal mercato
L’Ong Générations futures ha apprezzato che il governo francese abbia mantenuto la promessa, ma ha anche sottolineato che queste liste – pur indicando una moltitudine di prodotti commerciali – non precisano quali principi attivi includono. il che è tutt’altro che irrilevante: secondo l’associazione, infatti, oggi i pesticidi sono composti da 400-500 principi attivi e bisognerebbe ritirarne subito dal mercato almeno una quarantina.
A livello europeo, intanto, ci si avvia verso la prossima tappa, quella che dovrà concretizzare i nuovi criteri di definizione degli interferenti: quale livello di prova di nocività imporre e, dunque, quali sostanze vietare o limitare.
Le associazioni ambientaliste, intanto, sperano e lavorano affinché il Parlamento europeo rigetti i criteri adottati il 4 luglio scorso (la petizione lanciata da Générations futures ha raccolto ben 11.000 firme in 5 giorni).
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Per chi volesse approfondire, questo il link alla lista dei biocidi pubblicata dal governo francese, e questo il link alla lista dei fitofarmaci.