“Non voglio convertire nessuno al veganismo, ma solo dimostrare che ci sono altri modi di mangiare, altrettanto gustosi e, perché no, più sani, rispetto alla tradizione carnivora”. E’ questa la missione di Andrea Arquà e del suo libro “Io Superveg”: una raccolta di cento ricette per diventare supereroe in cucina edita da Mind Edizioni. “E’ un libro per tutti, vegani doc, simpatizzanti, scettici, creativi ma, soprattutto, perfetto per i curiosi”. Guidato fin da piccolo da un profondo rispetto per ogni essere vivente, dal forte desiderio di difendere e tutelare la vita, lo chef naturale Andrea Arquà, classe 1976, ha abbracciato la scelta vegana a seguito di un percorso personale introspettivo.
Perché una persona dovrebbe scegliere di diventare vegana?
Innanzitutto per una questione di coerenza, che poi è quello che ha spinto me a scegliere un’alimentazione vegana. Non si può mangiare la carne e non collegare quel gesto alle pessime condizioni di vita degli animali. In secondo luogo, mangiare veg ti fa sentire meglio, fisicamente. In terza analisi, ma non ultima, per una questione di distribuzione più equa delle risorse: se una parte del terreno destinato oggi agli allevamenti intensivi fosse utilizzata per coltivare grano e lenticchie ci sarebbe più cibo per tutti.
Che tipo di ricette propone nel suo libro?
La parola d’ordine è semplicità. Ci sono tanti libri di chef stellati che si cimentano con i piatti vegani. Io ho voluto pensare a delle ricette fruibili a tutti, semplici, che richiedono al massimo 30 minuti di preparazione. Non è un libro per vegani doc: è destinato soprattutto a chi non è veg ma vuole arricchire la sua cucina di piatti nuovi.
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Come è diviso il libro?
Ho pensato a diverse situazioni a tavola. Si va dalla colazione (dolce o salata), passando per il lunch box (idee per una pausa pranzo veloce ma gustosa), la cucina casereccia della domenica. Poi c’è un capitolo su come stupire gli ospiti (piatti a effetto e manicaretti per serate con amici), picnic e merende (panini imbottiti, tramezzini, merende per grandi e piccini), dolci (torte, budini, crostate in chiave vegan) e la cucina che cura (piatti curativi, decotti e rimedi casalinghi).
Ci sveli qualche ricetta?
Ad esempio, tra la rivisitazione di alcuni piatti tradizionali in chiave vegana c’è la ricetta degli spaghetti e vongole declinati con le alghe. Oppure sapevate che il decotto della buccia secca della cipolla è un ottimo rimedio contro la tosse?
La cucina vegana richieste un budget più sostanzioso?
No, anzi il contrario. Certo se scegliamo i piatti pronti il costo è più alto ma questo libro insegna anche a cambiare prospettiva, a scegliere il fai da te semplice al posto dei piatti già preparati da cuocere.