Triclosan, lo studio: nei bambini si accumula per effetto di sapone e dentifricio

Hai lavato i denti? E le mani? Quante volte al giorno facciamo questa domanda ai nostri figli senza sapere che li stiamo esponendo al triclosan, un antibatterico su cui pesano molti sospetti ma contenuto in molti prodotti per l’igiene personale dai detergenti per le mani a quelli intimi fino al dentifricio. Certo non è sempre così. Molti prodotti hanno detto addio alla sostanza da tempo ma c’è ancora qualche marchio, Colgate ad esempio, che non ci rinuncia.  Lo scorso anno la Food and drug administration ha proibito il triclosan nei detergenti per le mani ma è ammesso in altri prodotti mentre in altri paesi non si registrano restrizioni.

Uno studio condotto da ricercatori della Brown University, una delle più prestigiose e selettive università del continente nord americano, pubblicato a maggio sulla rivista Environmental Science & Technology, ha fornito alcune prove sorprendenti che dimostrano quanto la sostanza sia assorbita dagli organismi. Gli scienziati hanno testato i campioni di urina di 389 madri e dei loro figli: le mamme sono state testate tre volte durante la gravidanza mentre ai bambini sono stati prelevati più campioni di urina nel corso degli anni. I risultati mostrano che i livelli di triclosan sono diversi a seconda dell’età. In particolare, aumentano quando inizia ad aumentare l’uso di sapone per le mani e di dentifricio. Inoltre, i bambini che si lavano le mani cinque volte al giorno hanno livelli di triclosan nelle urine più alti rispetto a quelli che hanno un rapporto meno frequente con l’acqua. Mentre i bambini che avevano lavato i denti da poco avevano livelli di triclosan nelle urine 2,5 più alti rispetto ai bimbi che non li avevano lavati.

Perché è pericoloso?

Sul triclosan pesano due sospetti. E’ accusato di aumentare l’antibiotico-resistenza e di essere un interferente endocrino. Il triclosan è un antibatterico e il suo uso, permesso in Europa in moltissimi prodotti, può alterare la normale flora batterica cutanea, favorendo la crescita di batteri potenzialmente nocivi e resistenti ai farmaci. Un pericolo che in alcuni cosmetici, come i dentifrici e i saponi per l’igiene intima è particolarmente grave. In secondo luogo, il triclosan può avere effetti di interferenza nel sistema endocrino. Questa sostanza, con struttura molecolare simile alla diossina, secondo i ricercatori della University of California di San Diego può interferire con gli ormoni oltre che essere causa di tumori nei topi. Se è vero che i risultati nei roditori non sono sempre validi anche per gli esseri umani, andrebbe evitato – secondo i ricercatori americani – una sovraesposizione alla sostanza.

La nostra petizione

In mancanza dell’applicazione del principio di precauzione, abbiamo lanciato lo scorso anno una petizione per chiedere alle aziende di rinunciare all’antibatterico nei loro prodotti. Hanno firmato oltre 30 mila consumatori e molti marchi non sono rimasti sordi alle loro richieste eliminando l’antibatterico dai loro prodotti…con qualche eccezione.

 

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