L’Eni parcheggia gli scooter Enjoy e si prepara, dal primo luglio prossimo, a “staccare” gas&power dal proprio gruppo, la divisione che oggi vende ai consumatori gas e luce. Per gli utenti non dovrebbe cambiare nulla. Tuttavia sono scelte che segnalano una tendenza.
Se la decisione di chiudere il noleggio degli scooter è legata alla scarsa redditività – “Il numero di clienti che ha usufruito del servizio è stato molto inferiore alle attese”, spiega Paolo Grossi, direttore commerciale refining & marketing Eni e verranno sostituiti da altrettante auto – ben più sintomatica è una decisione di scorporare dalla casa madre la società che si occupa del mercato energetico retail. Una mossa che segnala ancora di più la volontà dei vertici aziendali di concentrarsi solo sulle attività strategiche ben più redditizie come la ricerca ed estrazione di petrolio rispetto alla gestione delle bollette.
Ma cosa avverrà di concreto? Tecnicamente si tratterà di una cessione di ramo di azienda e a quanto pare la nuova società sarà interamente partecipata dall’Eni stessa. In futuro non è esclusa che l’azienda venga messa sul mercato. Insomma non è escluso che, se l’Italia dovesse abolire la maggior tutela e aprirsi definitivamente al mercato libero, l’Eni potrebbe non essere più direttamente uno dei protagonisti della partita.