Cosa hanno in comune Fernando Aguilar, Peter Moldeus e Matthew Wright? Sono membri del panel degli esperti “Ingredienti alimentari e packaging” dell’Efsa, l’Autorità per la sicurezza alimentare, e, insieme ad altri 18 colleghi, hanno “revisionato” lo studio dell’Istituto Ramazzini, che stabiliva un nesso tra il sucralosio e l’insorgenza di cancro nei topi, sentenziando che non vi è alcun legame di causa-effetto tra l’uso dell’edulcorante e lo sviluppo di tumori e bocciando lo studio indipendente perchè viziato da “dati inattendibili”. I tre esperti però, oltre a condividere il ruolo all’Efsa, hanno o hanno avuto rapporti con aziende private che, almeno in un caso, sono attive in un settore che impiega anche gli edulcoranti. E potrebbero quindi essere in conflitto di interesse, nonostante le rassicurazioni che ha voluto fornire la stessa Efsa al nostro giornale.
“Solo illazioni, siamo imparziali”
Andiamo con ordine. Il Salvagente il 10 maggio ha riportato la notizia della bocciatura dello studio bolognese condotto dal professor Morando Soffritti il quale al nostro giornale ha voluto replicare: “Non sono sorpreso del giudizio di Efsa. Constato che i membri del panel che hanno valutato il nostro studio sono sempre gli stessi e, come già successo in passato, siamo di fronte agli effetti dei permanenti conflitti di interessi“.
L’Efsa per bocca del suo ufficio stampa, bollando ogni critica come “illazione“, ha voluto precisare: “Non è supportato da evidenza affermare che il lavoro degli scienziati di Efsa sia influenzato da conflitti d’interesse“.
Un piede in Efsa e… uno in Nestlé, AstraZeneca e GlaxoSmithKlin
Abbiamo a questo punto voluto verificare se davvero ogni membro del panel che ha valutato lo studio del Ramazzini non ha alcun legame, diretto o indiretto, con le aziende private valutando le dichiarazioni di interesse dei 21 membri del “comitato” pubblicate sul sito dell’Efsa stessa (e in alcuni casi riscontrando anche il curriculum vitae pubblicato su Linkedin). E qualche contiguità con big Food o big Pharma l’abbiamo trovata.
Il professor Fernando Aguilar membro dell’autorevole Anses, l’Autorità per la sicurezza sanitaria francese, ha uno stretto familiare che lavora per la Nestlé e non in una posizione secondaria essendo Responsabile del sistema qualità nella sede francese di Noisiel. Lo stesso professor Aguilar fino al 1998 ha lavorato per la multinazionale.
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Peter Moldeus, tossicologo, ha lavorato per quasi 20 anni per la AstraZeneca un big della biofarmaceutica mentre oggi membro del Centro di ricerca tossicologica svedese e dichiara che “non ho mai lavorato sul sucralosio o sui suoi derivati”. Ma i membri di un panel non devono avere competenze specifiche sull’ingrediente che vanno a valutare? Vai a sapere…
Infine, tra li profili che ci hanno colpito, c’è quello Matthew Wright, biochimico inglese, che tra i finanziamenti di ricerca ricevuti ne ha uno tuttora in corso da parte della GlaxoSmithKline (GSK) nota casa farmaceutica britannica.
Nessuna lista di proscrizione ma Efsa spieghi
Probabilmente nessun legame presente o passato col mondo delle imprese private ha influenzato il giudizio dei tre membri del panel Efsa sulla vicenda del sucrolosio. Anche perché, come ci spiega l’ufficio stampa, le decisioni vengono prese in modo collegiale, come a voler prevenire qualsiasi tipo di ingerenza.
Da parte nostra naturalmente nessun intento di stilare liste di proscrizione. Tuttavia l’Authority ha il dovere di dissipare qualsiasi nebbia, respingere qualsiasi contiguità , scacciare ogni ombra che possono minare anche solo l’immagine di terzietà del suo operato. Un invito quindi a spiegare e a guardare meglio in casa propria nell’interesse primario e ultimo della tutela dei consumatori.