Non si sa ancora se il decreto che reintroduce l’obbligo vaccinale nel nostro Paese vedrà la luce ma quel che è certo è che il solo annuncio del ministro Beatrice Lorenzin ha già scatenato molte reazioni. In primis della ministra Valeria Fedeli che ha frenato: “Non si può subordinare il diritto all’istruzione”. Per il momento, il decreto atteso per oggi è stato rimandato di una settimana proprio per la necessità di approfondimenti.
Quali sono i vaccini gratuiti?
Con l’approvazione del nuovo piano vaccinale 2017-2019, gli Italiani avranno a disposizione, gratuitamente, un ampio numero di vaccini. Nel 2017 le Regioni dovranno partire con la vaccinazione anti meningococco B per tutti i nuovi nati di quest’anno (in realtà ci sono realtà locali che hanno già avviato da tempo con questo tipo di copertura). Inoltre si dovrà offrire l’anti meningococco tetravalente, ACWY, agli adolescenti e l’anti pneumococco a chi ha più di 65 anni. Via anche alla vaccinazione anti varicella per i nati dal 2016. Andranno avviate poi le vaccinazioni delle categorie a rischio e quella anti-Hpv per i maschi di 11 anni, iniziando a chiamare chi è nato nel 2006. Nel 2018, poi, si avvierà la copertura dell’HPV dei maschi undicenni nati nel 2007, sarà introdotta la vaccinazione contro il rotavirus per i nuovi nati, a partire dal 2018, si farà la quinta dose di vaccino anti poliomielite negli adolescenti e verrà introdotto la vaccinazione contro l’Herpes Zoster sempre per gli ultrasessantacinquenni. Questi vaccini si aggiungono a quelli già gratuiti prima del nuovo piano vaccinale, ovvero quello anti-difterite, tetano, poliomielite e epatite B, anti-pertosse e emofilo.
Cosa si intende per immunità di gregge?
Una persona non vaccinata che vive tra tanti vaccinati gode della herd immunity, si dice comunemente. I soggetti vaccinati riducono la circolazione dei virus e dei batteri responsabili delle malattie e diminuiscono la possibilità che i non vaccinati possano ammalarsi. Questa “immunità di gruppo” (o di gregge o di branco) si realizza quando il 95% della popolazione è vaccinata contro una determinata malattia. Negli ultimi anni questa soglia si è progressivamente abbassata non garantendo più la copertura di quei bambini che per problemi di salute non possono essere vaccinati.
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Esiste un obbligo vaccinale?
L’obbligo di vaccinarsi per poter iscriversi a scuola non c’è più dal 1999, dopo che per oltre trent’anni, e cioè dal 1967, era stato invece indispensabile per frequentare le strutture scolastiche. Dal decadimento dell’obbligo, è quindi possibile che i bambini accedano alle classi senza essere vaccinati. Tuttavia, ogni anno – soprattutto negli ultimi tempi – tutte le istituzioni raccomandano di vaccinare i bambini.
Cosa prevede il decreto annunciato dalla Lorenzin?
Il provvedimento punta a reintrodurre con una legge nazionale l’obbligo delle vaccinazioni per l’iscrizione alla scuola materna, su tutto il territorio nazionale.
Il caso di Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Toscana
L’Emilia Romagna è stata la prima Regione ad aver varato una legge sull’obbligatorietà delle vaccinazioni per poter frequentare gli asili nido. Successivamente, anche il comune di Trieste, la Regione Friuli Venezia Giulia e la Toscana hanno varato un provvedimento simile per l’iscrizione agli asili comunali e convenzionati.