Il 17 e 18 Maggio l’Italia e gli altri Paesi dell’Unione Europea discuteranno la messa al bando definitiva di tre pesticidi neonicotinoidi: imidacloprid e clothianidin della Bayer, e thiamethoxam della Syngenta.
Nel 2013 l’Ue aveva introdotto un divieto temporaneo di usare tre neonicotinoidi in alcune coltivazioni. E da allora si è andato avanti a suon di proroghe e nonostante il parere negativo di alcuni stati membri, come la Gran Bretagna che, tuttavia, nel corso degli ultimi mesi, ha ammorbidito la sua posizione. Sui principi attivi pesa il sospetto più che fondato che possano costituire una minaccia alla sopravvivenza delle api.
“I neonicotinoidi stanno decimando api e impollinatori selvatici in Europa da più di 20 anni – attacca Martin Dermine del Pesticide Action Network – la proposta della Commissione è un primo passo”. Anche perché dovrà poi essere approvata dai Paesi Ue. “Ormai nessuno nega le evidenze scientifiche dei danni procurati dai neonicotinoidi – spiega Francesco Panella dell’Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani – se il divieto non sarà confermato sarà il trionfo degli interessi a breve termine delle lobby”
Chiede provocatoriamente Greenpeace che sulla moratoria ha lanciato una petizione: “riesci a fare a meno del caffè? E di fragole, pomodori, frutti di bosco, pesche?
Solo in Europa, oltre quattromila verdure dipendono dall’impollinazione naturale, quella che le api compiono svolazzando di fiore in fiore”.
E spiega: “Qualcosa di completamente naturale, che spesso diamo per scontata…rischia di non esserci più! Le api infatti sono in lento declino, uccise dall’uso massiccio degli insetticidi in agricoltura”.
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Dall’associazione ambientalista sottolineano come: in Italia oltre 90.000 persone hanno già firmato per chiedere al Ministro Martina di schierarsi dalla parte giusta al momento del voto.