Iniziamo oggi un percorso che fonde due differenti approcci nell’osservazione degli alimenti e la cosa più interessante che appare sono le frequenti conferme di molti dei detti popolari che comunemente utilizziamo e che risultano spesso non distanti dalle conoscenze scientifiche attualmente disponibili.
Sano come un pesce
FALSO Questo modo di dire deriva dalla convinzione errata che i pesci non si ammalassero mai per cui era naturale potere associare uno stato di salute ottimale con i pesci. Questo non è vero per diverse motivazioni; i pesci vivono in acqua per cui non è facile osservare il loro stato di salute e inoltre, spesso i pesci diventano cibo per pesci più grandi per cui il detto certamente vero è che il pesce grande mangia il pesce piccolo.
Chi mangia da solo si strozza
VERO Uno degli ultimi aggiornamenti della Dieta Mediterranea, oltre a una riconsiderazione del ruolo salutistico dei vari alimenti, ha aggiunto ulteriori raccomandazioni da seguire fra le quali fare del movimento fisico, mangiare secondo le stagioni, utilizzare il più possibile dei prodotti locali, ma è importante anche la convivialità. La convivialità in poche parole è il piacere che deriva dallo stare con gli altri e col pasto conviviale si assaporano gusti nuovi e diversi e alla tavola viene dato un ruolo fondante nella prevenzione dei disordini alimentari.
Non gettare troppa carne al fuoco
VERO La cottura della carne è una delle esperienze che di solito riporta l’essere umano al suo ruolo ancestrale di cacciatore. La carne anche se proveniente dallo stesso animale, manzo, pollo o ad esempio maiale, non può essere cotta in maniera identica e la sua cottura va seguita con attenzione. Avere troppa carne sul fuoco non consente al cuoco di dare la giusta attenzione perché dovendo seguire tempi di cottura e modalità ad hoc per tipo e taglio di carne può cadere più facilmente in errore. Quindi troppa carne fuoco fa crescere la probabilità di sbagliarne la cottura con conseguenze gravi per la serenità familiare e la giornata di svago.
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Cavoli riscaldati sono mezzo rovinati
VERO I cavoli appartengono alla famiglia delle Brassicacee e sono ben noti per le loro proprietà salutistiche e per alcuni ricercatori sono addirittura considerati degli antitumorali naturali. Queste proprietà benefiche sono dovute a prodotti quali i glucosinolati che però hanno un punto debole nella loro stabilità al riscaldamento. I glucosinolati, infatti, sono molto sensibili alle alte temperature per cui riscaldandoli se ne distruggono in parte, tant’è che l’odore tipico dei cavoli è collegato in parte a questo fenomeno, e il cavolo così riscaldato resta utile solo per… far nascere bambini o per farne merenda. I cavoli andrebbero mangiati appena scottati e un ripasso in padella ne può migliorare il sapore, ma di certo non fa recuperare le proprietà benefiche altrimenti perse.
Grassa cucina, magro testamento
FALSO Questo proverbio sottolinea che una cucina fatta con abbondanza di grassi, specie nel passato e fino al primo dopoguerra, era comune utilizzare grassi animali, per giunta saturi (lardo, strutto, burro etc.) e per questo motivo correlati a un aumento del rischio per il sistema cardiovascolare. Queste abitudini preludono a un’aspettativa di vita più breve e di conseguenza il tempo per rimpinguare il testamento e i lasciti collegati ad esso era relativamente poco. Oggi questa visione è stata in parte modificata, perché i grassi dominanti e utilizzati in cucina sono l’olio extravergine d’oliva e gli oli di semi che invece producono un minore rischio cardiovascolare o addirittura sono considerati protettivi per la nostra salute.
Se la cena non basta alle attese, il formaggio ne paga le spese
VERO La cena deve rappresentare nella distribuzione delle calorie giornaliere non più del 30-35% e questo per non impegnare troppo il nostro organismo che si avvia verso il riposo notturno. Questo proverbio sapientemente descrive una cattiva abitudine che è quella di completare una cena scarna, vuoi per scelta o vuoi per il poco tempo a disposizione, con del formaggio. Il formaggio è un alimento nobile ottenuto dal latte per cui è ricco in nutrienti e in particolare nella parte grassa. Purtroppo, sono proprio i grassi quelli che impegnano di più il nostro organismo per il loro assorbimento e la loro digestione. Questo si traduce in maggiori difficoltà nel cadere nelle braccia di Morfeo. In conclusione, il formaggio non è da considerarsi un riempitivo della cena, ma ha la dignità di una vera e propria pietanza.