“Finalmente una buona notizia per gli utenti della telefonia”. Commenta così il presidente dell’Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona, l’accordo raggiunto dalle istituzioni europee sui prezzi all’ingrosso che le società si applicano tra di loro per offrire i servizi di roaming. Era l’ultimo tassello mancante per l’entrata in vigore dello stop ai costi aggiuntivi quando si va all’estero.
Secondo l’accordo, la riduzione del prezzo sui dati sarà progressiva: il 15 giugno 2017 il tetto dei prezzi all’ingrosso per i dati scenderà dall’attuale 50 euro a gigabyte a 7,7 a gigabyte. Poi continuerà scendere in diverse fasi: dall’1 gennaio 2018 il tetto sarà 6 euro a giga, dall’1 gennaio 2019 4,5 a giga, dall’1 gennaio 2020 3,5 a giga, dall’1 gennaio 2021 3 euro a giga e dall’1 gennaio 2022 2,5 euro a giga. E’ un tetto significativamente più basso di quello inizialmente proposto dalla Commissione (8,5 euro per giga), e consentirà comunque alle aziende di investire nelle reti di nuova generazione (5G), scrive il Consiglio.
Il commissario al digitale, Andrus Ansip, ha detto che “era l’ultimo pezzo del puzzle. Dal 15 giugno, gli europei potranno viaggiare nella Ue senza tariffe roaming e gli operatori potranno continuare a competere per fornire le offerte più attraenti per i loro mercati nazionali”.