Da domani, lunedì 9 gennaio, scende in campo l’Arbitro per le Controversie Finanziarie (Acf), il “giudice” della Consob al quale il risparmiatore potrà richiedere gratuitamente un intervento per dirimere un braccio di ferro con una banca o una società finanziaria.
L’Acf, al pari dell’Arbitro bancario (Abf) della Banca d’Italia, è un organismo collegiale, a cui potranno essere sottoposte le controversie (fino ad un importo massimo richiesto di 500.000 euro) relative alla violazione degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza e trasparenza cui sono tenuti gli intermediari nei loro rapporti con gli investitori. Potranno essere presentate anche controversie che riguardano i gestori dei portali di equity crowdfunding.
Il risparmiatore che subisce un danno a causa del comportamento del professionista a cui si è rivolto (ad esempio un istituto di credito), può fare ricorso al collegio arbitrale. La procedura, oltre ad essere totalmente gratuita, è molto rapida: la decisione viene emessa entro 90 giorni.
Come si presenta il ricorso? Per i primi due anni, il ricorso potrà essere inviato in forma cartacea: dopo l’invio, però, la procedura continuerà in via telematica. Entrambi le parti, risparmiatore e intermediario finanziario, avranno la possibilità di far valere le proprie ragioni attraverso un classico contraddittorio.
La gratuità del ricorso all’Acf è garantito dal Fondo di garanzia per i risparmiatori e gli investitori istituito nel 2007.
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