Tonno colorato, la Ue denuncia l’uso di nitrati. Ma non li cerca

TONNO RICHIAMI

La Commissione europea ha inviato pochi giorni fa una comunicazione a tutti gli attori del settore ittico (produttori, trasformatori, distributori, venditori) per ribadire che l’uso di nitrati e nitriti nel tonno – fresco, congelato e surgeato – sono vietati. L’intenzione è buona – avvertire le aziende della filiera con una sorta di moral suasion – ma all’atto pratico mancano i controlli: la Ue avvierà una serie di verifiche per reprime la pratica illegale? Non è dato sapersi. Ha deciso di mettere nelle condizioni i laboratori di intervenire? No, non ancora. tonno_pinnegialle_rosso

Nel frattempo il rischio è quello di acquistare un trancio di tonno pinne gialle che ha conservato – grazie all’uso illegale di nitrati e nitriti – una colorazione naturale che nasconde in realtà carni in deperimento o comunque vecchie.

L’escamotage delle aziende

Ma se sono vietati perchè vengono tollerate? In realtà le aziende, almeno quelle truffaldine, hanno un escamotage per impiegare questi conservanti. Ce lo spiega Valentina Tepedino, veterinario e direttrice di Eurofishmarket.it: “In etichetta vengono segnalati estratti vegetali in modo tale da poter giustificare in un eventuale controllo i residui di nitrati e nitriti (che sono contenuti, in determenite  naturalmente nei vegetali, ndr)”. Ma le etichette rivolte al consumatore non contengono questa eventuale “indicazione”. “La presenza di estratti vegetali – precisa la Tepedino – non è portata di mano visto che viene riportata sugli involucri che rivestono le grandi porzioni di tonno quando arrivano nei negozi. Naturalmente poi questi incarti vengono tolti ed esposto solo il tonno”. E quindi il consumatore non potrebbe nemmeno avere questo indizio  per poter “sospettare” della presenza di una colorazione non naturale del tonno.

La petizione di Eurofishmarket

Per fare più chiarezza in questo settore, a rischio di contraffazione, Eurofishmarket in collaborazione con Federcoopesca, SIVeMeP (il sindacato dei veterinari dei medicina pubblica), Moica e il Movimento difesa del cittadino, hanno rilanciato una petizione sulla piattaforma Change.org, “Se una sostanza cambia l’aspetto del prodotto ittico devo saperlo?”. “L’Europa deve mettere nelle condizione gli operatori sanitari di poter svolgere i controlli sui nitrati e i nitriti definendo standard di riferimento. Ad esempio defininendo quanta concentrazione “naturale” può esserci se un’azienda impiega estratti vegetali. Bene ha fatto la Ue a ricordare che c’è un problema ma ora servono controlli posiibili e più stringenti“.