Il commercio bilaterale Europa-Canada vale 12 miliardi di euro e la mancata approvazione del trattato Ceta metterebbe a rischio una parte degli affari commerciali europei ma anche italiani. Italia e Canada muovono 7,2 miliardi di euro all’anno: macchinari, bevande, formaggi e medicinali sono i prodotti più scambiati . La firma è prevista per il prossimo 27 ottobre: per  l’approvazione definitiva occorre l’accordo di tutti gli Stati membri. Per questo motivo il “no” belga ha messo in pericolo il futuro del trattato.
Cos’è il Ceta
Il Ceta (Comprehensive Economic and Trade Agreement), sul cui varo è impegnato il Consiglio europeo, è l’Accordo economico e commerciale globale tra la Ue e il Canada. Obiettivo del trattato è eliminare al 99% i dazi doganali e altri ostacoli alle reciproche esportazioni e all’accesso agli appalti pubblici, aprire il mercato dei servizi, offrire agli investitori condizioni prevedibili e «prevenire le copie illecite di innovazioni e prodotti tradizionali dell’Ue». Il Ceta «una volta applicato – sostiene la Commissione europea – offrirà alle imprese europee nuove e migliori opportunità commerciali in Canada e sosterrà la creazione di posti di lavoro in Europa».
Un vantaggio per le imprese
Se per molti soggetti il Ceta viene visto come una minaccia, per altri è un’opportunità . In quest’ultima categoria rientrano le imprese che esportano verso il Canada. Per queste l’abolizione dei dazi comporterebbe un risparmio di 500 milioni di euro l’anno. Le imprese parteciperanno agli appalti in Canada, accederanno ai servizi e agli investimenti, potranno trasferire il proprio personale oltreoceano in via temporanea. Architetti, ingegneri ed esperti contabili potranno fornire i loro servizi in Canada.
A rischio le importazioni alimentari
Dall’altro lato i contestatori preoccupati per un’importazione – soprattutto alimentare – senza regole. A spaventare gli scettici è la previsione di un’invasione di carne proveniente dal Canada. Una circostanza difficile a verificarsi. Spiega chi è impegnato nei negoziati: “Nel mercato alimentare ci sono alcuni prodotti che sono stati definiti «sensibili», come ad esempio manzo, maiale e mais per l’Europa; mentre invece il Canada considera tali le carni di pollo e tacchino, oltre ai prodotti lattiero-caseari. L’Unione europea, per compensare l’ingresso di carne canadese a dazio zero, ha ottenuto l’apertura di un nuovo contingente di formaggi pari a 17.700 tonnellate, di cui 16.000 destinate a formaggi di qualità (si tratta di un incremento pari al 130 per cento rispetto ai valori attuali)”. Inoltre, il timore è che il Ceta possa costituire un escamotage per superare i veti sul Ttip, l’accordo commerciale Usa-Europa i cui negoziati si sono arenati due settimane fa.