Diritto alla disconnessione. Lo chiamano così in Francia e presto anche i lavoratori italiani potrebbero iniziare a familiarizzare con questo termine e con quello che esso comporta. Stiamo parlando della facoltà per il lavoratore di sospendere le comunicazioni sugli smartphone professionali fuori dal posto di lavoro. Se in Francia controllare la posta elettronica del lavoro nel weekend o in vacanza è diventato illegale a maggio di quest’anno, nel nostro Paese il provvedimento sullo “smart working” ha avuto via libera in commissione al Senato e necessita di un ultimo passaggio parlamentare.
Cosa propone il disegno di legge
All’articolo 14, alla voce “forma e recesso”, il testo prevede che “con un accordo aziendale tra dipendente e datore è possibile stabilire regole che lascino tempi liberi dalla connessione con l’ufficio. Viene, dunque, stabilito il diritto alla disconnessione, nei tempi di riposo, dagli strumenti tecnologici di lavoro, un lavoro che è eseguito in parte dentro l’azienda, in parte all’esterno, con i soli limiti di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale derivanti dalla legge e dalla contrattazione collettiva. Si prevede che l’orario deve essere stipulato in forma scritta non più “a pena di nullità” ma “ai fini della regolarità amministrativa e della prova”.