“Una situazione ormai insostenibile“. Così il lettore del Test Salvagente, Gaetano Lo Carmine scrive alla redazione per descrivere le “continue telefonate” ricevute “sia sul telefono di casa che sul cellulare da parte di call center che parlano soprattutto per conto di: Vodafone,Telecom, Fastweb, A2a – Enel Energia ect. ect.. “. Il problema segnalato dal signor Lo Carmine è un incubo per tanti italiani, che si sentono assillati dai continui tentativi degli operatori, spesso a loro volta pressati dai contratti lavorativi che esigono risultati serrati. I trilli del telefono arrivano anche ad orari scomodi, ad ora di cena, dopo una giornata di lavoro, la mattina presto nel weekend. Il nostro lettore ha addirittura contato sei chiamate di “venditori” nella stessa giornata. “Disperato ho fatto delle ricerche su internet – spiega Lo Carmine – scoprendo che ci sono dei siti che trascrivendo il numero che ti ha chiamato, ti chiedo una recensione e poi si propongono di aiutarti consigliandoti di scaricare una app che ti blocca i numeri ” molestatori “, ma non ho trovato notizie utili. Cosa posso fare?“.
La legge c’è ma non funziona
Come prima cosa, va detto che in Italia esiste una legge che tutela il diritto del cittadino a non venire disturbato dal telemarketing, il decreto 178 del 2010, che ha istituito il registro delle opposizioni. In teoria, basta andare sul sito registrodelleopposizioni.it, a attraverso un apposito modulo richiedere di essere rimossi dai database delle aziende e di dichiarare di non voler più ricevere telefonate per scopi commerciali o di ricerche di mercato. In pratica, questo metodo serve a poco. Perché ormai per qualsiasi acquisto di servizio o registrazione a un sito, viene chiesta in cambio l’autorizzazione al trattamento dei dati, che poi in maniera legittima (quando si acconsente alla cessione degli stessi a terzi) o in maniera fraudolenta, vengono venduti ad altre compagnie. Il risultato che anche dopo aver chiesto la rimozione dal registro, con molta probabilità in poco tempo ricominceranno le telefonate.
Le app per bloccare gli scocciatori
L’unica alternativa nell’immediato sono le app conosciute come “Blacklist”, che servono appunto a bloccare in entrata determinati numeri.
Alcune chiedono una recensione, ma non è mai una condizione obbligatoria per il download, che generalmente è gratuito.
Tra le più conosciute e meglio recensite per Android ci sono “Blocco chiamate” di Android Rock, “Calls Blacklist” di Vlad Lee, “Blocco chiamate e messaggi” di Secure solution e “Dovrei rispondere” di Mister Group. Per iPhone, c’è “iBlacklist” e la funzione blocca chiamate dello stesso sistema operativo iOS. Le app essenzialmente funzionano con l’inserimento di un numero in lista, che da quel momento in poi verrà rifiutato automaticamente. Tra queste, spicca “Dovrei rispondere” perché oltre ai filtri personali, è possibile interagire con una community di persone che ha già recensito il livello di scocciatura della chiamata, e la fonte. Così è possibile impostare l’app in maniera tale che quando arriva una chiamata da un numero sconosciuto, appaia in sovrimpressione l’avvertimento della fonte “negativa” e l’indicazione “call center”, “recupero crediti”, o altre tipologie di possibili scocciatori. A sua volta il singolo può contribuire all'”intelligenza collettiva” fornendo le sue recensioni. Anche alcuni modelli di smartphone hanno delle versioni basiche di blacklist.
Ma loro cambiano spesso i numeri
Il limite della app per bloccare gli scocciatori, oltre al fatto che tagliano fuori i telefoni fissi dove non è possibile installarle, è sostanzialmente che le compagnie di telemarketing, proprio per aggirare i blocchi, tendono ad avere diversi numeri da cui effettuano le chiamate e a cambiarli abbastanza spesso. Il nostro lettore Gaetano Lo Carmine conclude la sua mail richiedendo “una legge che tuteli tutti i consumatori e le parti interessate, dettando delle precise e chiari regole per tutti e punendo gli inadempienti con sanzioni e risarcire seri alle persone che sono danneggiate”. Basterebbe far funzionare meglio quella che esiste, ad esempio permettendo ad ogni cittadino di recarsi nell’area riservata del sito del Registro delle opposizioni, e poter controllare in tempo reale se e in quale database commerciale è inserito il suo nome, e con un semplice click potersi cancellare da un elenco o da tutti, o potersi rivolgere all’Autorità per le comunicazioni con la prova inoppugnabile di essere stato disturbato da una compagnia che non ha il diritto a chiamarlo per proporgli l’ultima “imperdibile offerta del mese”.
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