Anche Astoi, l’Associazione italiana tour operator, aderente a Confindustria, conferma le difficoltà legate alla nuova normativa sui rimborsi per i pacchetti-viaggio non utilizzati a causa di inadempienza o fallimento dell’operatore.
“Il Governo non ha fatto chiarezza sui criteri”
Rispondendo al Test Salvagente, Astoi chiarisce: “Il Governo non ha emanato un decreto attuativo della Legge 115/2015 (art. 9 che ha modificato l’art. 50 del Codice del Turismo) e non è previsto che lo emani a breve. Sarebbe stato molto utile per mettere in luce le numerose zone d’ombra delle legge  e per fissare parametri certi, ma purtroppo, al momento non c’è alcun testo che illustri con chiarezza i criteri e le modalità di adempimento della norma”. Una ambiguità normativa che rischia di gettare i piccoli tour operator, soprattutto quelli che non aderiscono a grosse associazioni di rappresentanza come Astoi, nel caos, insieme ai consumatori che avranno serie difficoltà a reperire le informazioni necessarie per scegliere un pacchetto più tutelato rispetto a un altro.
Fondo retroattivo dal 1° luglio, ma non per tutti
Astoi garantisce per i suoi associati: “Il Fondo sarà valido retroattivamente per le prenotazioni di viaggio (acquisto di pacchetti turistici) ricevute dai Tour Operator soci dal 1 luglio 2016. I pacchetti turistici verranno coperti con contributi basati sulle prenotazioni di viaggio effettuate dal 1 luglio in poi e, pertanto, l’incremento del Fondo sarà progressivo in quanto legato alle prenotazioni che riceveranno, mese dopo mese, gli stessi tour operator soci”. Una frase che lascia supporre che i primi viaggiatori ad avere necessità di essere risarciti, soprattutto in casi di fallimenti con migliaia di utenti lasciati a casa (vedi i 5mila italiani rimasti senza vacanze nel 2009 a causa di Todomondo), rischiano di dover aspettare tanto prima di aver garantito il proprio diritto, almeno fino a quando le casse del fondo non si siano riempite al punto giusto.  E stiamo facendo riferimento una delle associazioni di settore che si sono mosse con più tempestività . Difficile immaginare le conseguenze e il caos per chi si rivolgerà agli operatori più piccoli, se il decreto ministeriale non arriva in fretta.