Le marche di cibo e bevande stanno limitando il loro utilizzo di siti web per promuovere i prodotti non salutari destinati ai bambini su Facebook. A dirlo è una ricerca pubblicata dalla irlandese Irish Heart Foundation, secondo i bambini sono presi di mira con “metodi subdoli, sofisticati e furtivi” in un ambiente in cui i genitori “non sanno cosa stia succedendo”.
Pubblicità mirata sui social
Le aziende che produco “Junk Food”, cibo non salutare, utilizzano software di analisi per indirizzare le loro pubblicità direttamente ai bambini, come spiega a FoodNavigator.com lo psicologo infantile e capo ricercatore Mimi Tatlow-Golden, che aggiunge: “Nel mondo digitale, (queste aziende, ndr) possono identificare coloro che sono più reattivi al marketing di cibi e bevande e così indirizzarlo verso i bambini più vulnerabili.” Lo studio dal titolto “Chi nutre i bambini online”  comprende anche la prima ricerca in Europa sulle tecniche di marketing dei migliori marchi più popolari tra i giovani adolescenti su Facebook. I ricercatori hanno studiato 73 marche alimentari e hanno scoperto che solo una su 10 che ha un sito con contenuti destinati ai minori. Ma il quadro “cambia radicalmente” su Facebook: tutte le pagine di marche di alimenti e bevande con la maggiore influenza tra gli utenti 13-14enni in Irlanda, sono di marchi che vendono prodotti contenenti alti livelli di grassi saturi, sale e zucchero.
Coca Cola punta sul contenuto virale
Secondo lo studio, i principali marchi internazionali come Coca-Cola, così come quelli irlandesi come Tayto, pubblicano aggiornamenti sulle loro bacheche, cercando di spingere i giovani a condividerli tra i loro amici. “Questi marchi cercano di reclutare utenti di Facebook per diffondere attivitamente la loro commercializzazione – alla ricerca di likes, tag, commenti e foto che portino collegamenti e hashtag”, spiegano gli autori. La preoccupazione dei ricercatori è legata al potere condizionante di Facebook: per esempio, per una campagna di Coca-Cola in Francia, Facebook ha rappresentato il 2% dei costi di marketing, ma il 27% degli incrementi di vendite.
Le star usate come esca
La Ihf ha trovato che le marche utilizzano tattiche con un forte appeal per bambini e giovani: grafica accattivante e immagini forti, concorsi, una forte enfasi sull’umorismo e intrattenimento. Le stelle dello sport e  le celebrità popolari presso i bambini sono “regolarmente ingaggiate“. Un sondaggio su 33 genitori con bambini di 13-14 anni, selezionati su una vasta gamma demografica, ha scoperto che erano “molto ostili” a questi modelli utilizzati per promuovere online prodotti non salutari.
In Italia nessuna discussione
L’associazione di settore, Food and Drink Industry (Fdii) partecipa allo sviluppo di un codice di condotta per il marketing di prodotti alimentari, guidata dal Department of Health. Uno degli obiettivi principali è quello di sviluppare un codice di condotta per la pubblicità di cibo su tutti i mezzi di comunicazione. In Italia, invece, non si riscontra nessun dibattito serio a livello istituzionale su questo argomento,
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