Greenpeace: “L’olio di palma sostenibile è un bluff”

Il danno causato dalla deforestazione e dal drenaggio di torbiere dovuti all’attività della malesiana Ioi, uno dei maggiori gruppi che commerciano in olio di palma al mondo, è “di gran lunga maggiore” di quello contenuto nella denuncia che aveva portato la Tavola Rotonda sull’olio di palma sostenibile  (Rspo) a sospendere il fornitore già ad aprile. Questo è quanto sostenuto da Greenpeace International che ha contestualmente sollevato la questione degli standard del Rspo – in particolare quelli relativi al danno che causano le piantagioni di torba. Non è la prima volta che questi standard vengono criticati negli ultimi tempi. A riportare la notizia è David Burrows per Foodnavigator.com.

La tavola dimostri di fare sul serio

“La questione chiave per Rspo è se è interessato a dimostrare un rispetto di facciata dei suoi principi e criteri, o se vuole realmente evitare l’ulteriore distruzione del paesaggio in cui si trovano le concessioni di Ioi,” ha spiegato Greenpeace, che ha accompagnato l’accusa con dei dati di supporto. I responsabili della tavola rotonda hanno risposto che stanno lavorando alle questioni sollevate dall’associazione ambientalista, mentre Ioi ha detto di essere in procinto di soddisfare tutti i requisiti stabiliti dalla Rspo: “Azioni immediate”- sostiene – sono già state prese per rivedere e migliorare le pratiche di sostenibilità.

Le promesse della Rspo

Greenpeace sottolinea che “La perdita di importanti contratti da parte di membri Consumer Goods Forum e grossi commercianti come Wilmar e Golden Agri Resources Agri potrebbe avere un impatto importante sulla linea di fondo” della tavola rotonda, ma allo stesso tempo ritiene le proposte di miglioramento di Rspo sono “deboli e poco credibili”. L’associazione ambientalista spinge per un divieto completo della coltivazione della torba ma non c’è nessuna misura che vada in questa direzione, almeno fino al 2018. “Riconosciamo che lo sviluppo di torba, se condotto in modo irresponsabile, può avere conseguenze disastrose per l’ambiente e che un certo numero di leader della produzione dell’olio di palma sostenibile si stanno allontanando dall’obbiettivo di fermare le piantagioni di torba” ha ammesso Rspo che in questi giorni sta valutando la credibilità delle promesse fatte da Ioi per rientrare dentro la tavola rotonda.