Meglio non credere alle favole, soprattutto quando si parla di shampoo contro la perdita dei capelli. Il magazine dei consumatori tedesco Öko-Test ha commissionato un confronto tra 20 prodotti che promettono aiuto per uno dei problemi più diffusi tra gli uomini di mezza età, e non solo. Il risultato che salta agli occhi è che nessuno di questi, secondo il test effettuato, raggiunge un risultato sufficientemente rilevabile rispetto a quanto promesso.
I prodotti testati
Nel numero in edicola del Test-Salvagente riportiamo i risultati degli otto prodotti, tra quelli comparati, venduti in Italia. Alcuni possono essere trovati in qualunque supermercato, altri solo nelle farmacie, altri ancora su internet.
Alpecin shampoo alla caffeina c1
Yves Rocher shampoo stimolante
Vichy Dercos Linea Energizzante Anticaduta
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Hair jazz Shampooing Shampoo
Neril Garnier shampoo caduta
Head & Shoulders Shampoo anticaduta
Rausch Shampoo al Ginseng e alla caffeina
Schwarzkopf Men, Shampoo anticaduta
Cosa mi metto in testa?
Il primo controllo di Öko-Test ha riguardato la presenza di allergeni e sostanze sospette. Tra i flaconi presenti in Italia, ad esempio, è stato segnalato il geraniolo, sostanza usata per i profumi che può causare allergie, nello shampoo stimolante Yves Rocher. Discorso simile per la l’idrocitronello e il citronellol contenuti nel Neril.
Il test ha poi messo in evidenza alcuni ingredienti decisamente più indesiderati, per gli effetti che possono avere sulla salute. Tra questi i cessori di formaldeide, i parabeni e il muschio artificiale, sostanze molto sospette, e i Peg, che servono da emulsionanti.
Quanto alla sostanza utilizzata dal prodotto per le azioni di stimolazione della crescita e contrasto della caduta dei capelli, molti prodotti usano la caffeina. Secondo uno studio dell’Università cattolica del Sacro Cuore di Roma questa molecola produce effetti positivi statisticamente rilevanti a partire da due mesi dall’inizio dell’utilizzo.
Tra le critiche che i tedeschi muovono con più frequenza ai prodotti c’è la facilità con cui riportano in confezioni promesse miracolose, magari corredate da grafici che mostrano i miglioramenti inesorabili del cuoio capelluto, senza però citare una fonte o uno studio scientifico credibile e verificabile che possa attestare agli occhi dell’acquirente la verosimilità delle affermazioni lette.
Inutile, insomma, mettersi in testa di risolvere il problema con questi cosmetici.