Oli minerali tossici, Auchan cambia imballaggio delle lenticchie

Scientist wearing protective gloves fixes the mouse in the restraining device

Auchan cambierà il packaging delle sue lenticchie corallo dopo che un’inchiesta di Foodwatch l’aveva indicato come il prodotto più contaminato tra i 42 passati al setaccio. Nel mese di ottobre 2015, la ong ha pubblicato i risultati di uno studio europeo sulla migrazione di oli minerali (derivati ​​di idrocarburi) al cibo. Gli imballaggi di cartone, spesso riciclati, sono una delle principali fonti di questa contaminazione. Le prove di laboratorio condotte per conto di Foodwatch hanno rivelato la presenza di Moah, il più pericoloso tra questi oli minerali, in sei prodotti su dieci in Francia.

Sotto accusa gli imballaggi di carta e cartone riciclati

Tanti i prodotti  finiti nel mirino dell’organizzazione: le paste per bambini con marchio Carrefour, il cacao prodotto dalla Nestlé o da Van Houten, le lenticchie Auchan, i popcorn Intermarché o Monoprix, il cuscus bio, o il riso E.Leclerce. Analisi alla mano, Foodwatch ha chiesto alle autorità sanitarie francesi di ritirare dal mercato i prodotti contaminati e ai produttori di lavorare ad un imballaggio diverso capace di contenere la migrazione. L’organizzazione si è spinta oltre suggerendo una possibile soluzione: prevedere, ad esempio, la creazione di barriere funzionali che bloccano la migrazione da carta e cartone. Sotto accusa sono finiti principalmente gli imballaggi ottenuti da carta riciclata e gli idrocarburi deriverebbero essenzialmente da inchiostri, solventi o lubrificanti utilizzati nella creazione degli imballaggi alimentari.

E in Italia?

Se in Francia Auchan ha annunciato il cambio del packaging, cosa sarà negli altri Paesi, compreso il nostro? Il Moah è considerata una minaccia per la salute pubblica, come dimostra il parere dell’Efsa del 2012 e lo studio pubblicato nel gennaio 2016 dal BfR, l’Istituto tedesco per la valutazione dei rischi. Per questi motivi, l’allarme lanciato da Foodwatch non può restare inascoltato e il Codice del Consumo è molto chiaro su questo argomento: i professionisti non devono immettere sul mercato alimenti che possono rappresentare un pericolo per la salute.