Slittato con ogni probabilità a maggio il voto per il rinnovo dell’autorizzazione del glifosato: l’Europa temporeggia e affida all’Agenzia europea per le sostanze chimiche nuove valutazioni che si concluderanno non prima del 2017.
Voto slittato a causa delle opposizioni di alcuni Paesi
La decisione doveva essere presa entro l’8 marzo in seno al Comitato fitosanitario permanente, un tavolo tecnico i cui partecipanti – esperti nominati dagli Stati membri – non sono identificabili. Qualche giorno fa era trapelata una comunicazione interna della Commissione europea, in cui sembrava ormai chiara la linea da seguire: sì al glifosato fino al 2031. Ma la pressione della società civile e delle organizzazioni ambientaliste, preoccupate per i probabili effetti cancerogeni di questa sostanza- come evidenziato dalla Iarc – ha indotto alcuni Stati a tirarsi indietro. Prima fra tutti la Francia, che la scorsa settimana ha annunciato il voto contrario del suo esperto nel Comitato. Svezia e Paesi Bassi si sono accodati, chiedendo nuovi studi per accertare la sicurezza dell’erbicida. Poi anche l’Italia, ieri, con due tweet dei Ministri Martina, Lorenzin e Galletti ha dichiarato la sua opposizione. Nel frattempo, è girata la voce che la Germania si sarebbe astenuta.
Al via nuova valutazione
Intanto, Greenpeace annuncia che l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa) condurrà indagini sull’impatto sanitario del glifosato per arrivare a una classificazione ufficiale della Ue. Il processo si concluderà a fine 2017: se si scoprirà che può causare il cancro, interferire con la riproduzione o danneggiare il sistema ormonale, il glifosato non potrà più essere venduto, secondo la normativa europea.
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