Niente letture periodiche dei contatori, mancato rispetto della periodicità della fatturazione, minacce di distacco dell’utenza al primo insoluto, perfino gravi carenze nella gestione dei reclami.
Un elenco di disservizi e una vera tortura per i consumatori che ha spinto l’Antitrust a comminare una sanzione complessiva di oltre due milioni di euro verso Acea Ato 2, Gori (Gestione ottimale risorse idriche), CITL (Consorzio idrico Terra di Lavoro) assieme a Publiservizi.
Un incubo per i clienti
Nei confronti di questi gestori del Servizio idrico integrato, erano arrivate numerose segnalazioni all’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico (AEEGSI), da diversi consumatori e associazioni di consumatori. Nel corso delle indagini, come racconta l’agenzia Help Consumatori si sono svolte anche ispezioni nelle sedi delle imprese interessate, con la collaborazione del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza. In ogni istruttoria, spiega l’Antitrust, sono emerse condotte contrarie al Codice del Consumo. Pratiche particolarmente pesanti nei confronti dei consumatori specialmente nell’accertamento e nella fatturazione dei consumi: “mancata effettuazione delle letture periodiche dei contatori; mancata acquisizione delle autoletture comunicate dagli utenti, con conseguente fatturazione sulla base di stime che a volte si sono rivelate errate o eccessivamente elevate ovvero con l’invio di fatture di conguaglio pluriennali di elevata entità; mancato rispetto della periodicità di fatturazione, con invio di bollette relative a consumi pluriennali di elevato importo; procedure che ponevano sui consumatori gran parte dell’onere di pagamento dell’acqua non consumata effettivamente, a causa di perdite occulte nell’impianto idrico.
Pratiche aggressive
Una volta emesse fatture di questo genere – prosegue l’Antitrust – alla scadenza del termine per il pagamento i gestori hanno avviato immediatamente le procedure di morosità, minacciando il distacco dell’utenza”. Sono pratiche che hanno carattere aggressivo, prosegue l’Autorità, perché finiscono per condizionare il consumatore e spingono per ottenere il pagamento di importi non corrispondenti ai consumi oppure dovuti, ma con tempi e modi diversi. Tutto questo da parte di imprese che hanno “un’importante leva commerciale come la minaccia di interrompere il servizio”.
Altro problema segnalato e sanzionato dall’Antitrust riguarda le carenze nella gestione dei reclami fatti dai consumatori: mancata o tardiva gestione dei reclami, oppure risposte evasive, non risolutive, spesso senza che venissero sospese cautelativamente le procedure di riscossione e distacco delle utenze. Spiega l’Antitrust: “Tali condotte hanno ostacolato l’esercizio dei diritti contrattuali dei consumatori, condizionandoli attraverso la minaccia del distacco della fornitura in pendenza del reclamo o dell’istanza e costringendoli così al pagamento in forza dell’essenzialità del Servizio idrico integrato”.
Stangata sui gestori
Complessivamente le sanzioni decise sono state, per Acea, di 1,5 milioni, con le attenuanti delle misure proposte per il miglioramento del servizio; 250mila euro per ogni violazione a Gori, con le attenuanti sia di alcune difficoltà gestionali incontrate sia delle misure proposte di miglioramento del servizio; 160mila euro per le tre infrazioni a CITL, con le attenuanti di alcune difficoltà gestionali, e 100mila euro a Publiservizi. Le imprese dovranno inoltre comunicare all’Antitrust le modifiche apportate per superare le criticità accertate nel corso delle istruttorie.
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