Il canone Rai, da luglio 2016, si pagherà tramite la bolletta elettrica. A regime il versamento avverrà in 10 rate da gennaio ad ottobre, ma per il primo versamento del 2016 si partirà da luglio con una maxi rata retroattiva.
È quanto prevede il testo della legge di Stabilità appena approvato.
A pagare la tassa saranno chiamati tutti coloro che possiedono un televisore e una radio, mentre saranno esclusi coloro che hanno soltanto “computer, tablet e smartphone”. Sanzioni e accertamenti da parte del Fisco per chi non pagherà.
Ecco le risposte alle 10 principali domande sull’argomento.
1- Quanto costerà il canone?
Nel 2016 l’importo è di 100 euro, 13,50 in meno rispetto al 2015.
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2- Chi dovrà pagare il canone Rai?
Chiunque possiede un televisore o una radio. Sono esclusi coloro che hanno solo un computer, un tablet o uno smarthphone.
Inoltre, sono state confermate le esenzioni dal canone Rai in caso di: soggetti con almeno 75 anni di età e reddito inferiore (compreso quello del coniuge) a 6.713,98 euro l’anno (dal 2018 questo limite dovrebbe essere alzato ad 8.000 euro); soggetti il cui canone sia stato già versato dal coniuge o dal convivente; militari delle Forze Armate italiane o di cittadinanza straniera appartenenti a forze NATO, agenti diplomatici, rivenditori e riparatori TV.
3- E se non posseggo il televisore come posso evitare il pagamento del canone?
Il testo approvato prevede un’autocertificazione da inviare all’Agenzia delle Entrate per essere esentati dal pagamento. A quel punto spetterà al fisco di accertare la posizione del contribuente.
Tra l’altro è stata abolita la possibilità di richiedere il suggellamento, ovvero la procedura che rendeva inutilizzabili gli apparecchi televisivi. Ora sta al contribuente dimostrare di non possedere un apparecchio atto a ricevere il segnale radiotelevisivo presentando la dichiarazione sostitutiva, in cui si dichiara sotto la propria responsabilità di non essere proprietari di televisore; la dichiarazione dovrà essere poi tempestivamente inviata presso la sede dell’Agenzia delle Entrate di Torino, ufficio Abbonamento Rai.
4- Posseggo due abitazioni e sono intestatario di due contratti di energia elettrica: mi verranno prelevati due canoni?
No, il prelievo avverrà solo sulle utenze domestiche dei consumatori residenti, ovvero sui contratti di energia stipulati dai proprietari di prima casa o anche locatari che abbiano trasferito la residenza uscendo dallo stato di famiglia dei genitori.
5- Sono proprietario di un esercizio pubblico, anche io pagherò il canone Rai in bolletta?
No. Al momento la norma riguarda solo i contratti domestici e non anche quelli commerciali.
6- Non ho la tv: posso pagare l’utenza con un bollettino in bianco scorporando la rata del canone?
Teoricamente è possibile ma in questo caso si accende il faro dell’Agenzia delle Entrate che verrà avvertita dal fornitore elettrico.
7- Quali conseguenze ci sono per l’operatore elettrico nel caso in cui l’utente non paga il canone?
L’azienda rischia il pagamento di 30 euro nel caso in cui non segnala all’Agenzia delle Entrate il potenziale evasore.
8- Se non pago a quali rischi vado incontro?
Chi non versa il Canone Rai e non rientra in alcun caso di esenzione è considerato a tutti gli effetti evasore fiscale e può subire sanzioni: non l’interruzione della fornitura dell’energia elettrica, ma certamente potrà incorrere in accertamenti da parte del Fisco (sono previste multe pari a cinque volte il Canone stesso e, successivamente, l’iscrizione a ruolo e l’affidamento della riscossione a Equitalia).
Inoltre, nel caso in cui l’autocertificazione risulti falsa, l’evasore è perseguibile anche in sede penale.
9- In quali altri paesi il canone viene riscosso tramite le fatture elettriche?
Albania, Grecia, Romania, Serbia e Turchia si legge nella nota di accompagnamento alla legge di Stabilità. In Serbia la misura adottata non ha sconfitto l’evasione (il 70% della popolazione non paga il canone), a Cipro la riscossione tramite bolletta è stata ritirata.
10- Quali controlli verranno messi in campo per contrastare l’evasione?
Dal giugno 2016 il fisco si servirà della banca dati nazionale chiamata “Sistema Informativo Integrato” che viene gestita dall’Acquirente Unico di proprietà del Gestore dei servizi energetici.