Nel Regno Unito, Nestlè ha dovuto cambiare il claim utilizzato per pubblicizzare il Nesquik. Secondo l’ Advertising Standards Authority – una sorta di giurì della pubblicità – che si è espressa dopo una denuncia della campagna Children’s Food, il cacao che i bambini sono soliti aggiungere al latte non rappresenta un “buon inizio di giornata” dal momento che non incoraggia corrette abitudini alimentari. Nel mirino dell’Asa è finito il contenuto di zuccheri troppo elevato rispetto ai fabbisogni giornalieri indicati dall’Organizzazione mondiale della sanità secondo cui i bambini non dovrebbero ingerire più di 19 grammi di zuccheri aggiunti al giorno. Se si considera che una porzione di 200 ml di latte con il Nesquik ne contiene 20,3 grammi, i conti sono presto fatti. Da Nestlè fanno sapere di essere molto delusi dalla decisione e si sono giustificati sostenendo che la maggior parte degli zuccheri proviene dal lattosio. C’è da dire che non è la prima volta che il coniglietto (noto testimonial del Nesquik) è costretto a fare marcia indietro perché colto in fallo: già qualche anno l’azienda ha dovuto cambiare claim perché fuorviante nelle scelte dei genitori.