David Granieri presidente di Unaprol, lancia l’allarme al convegno promosso dall’Agenzia delle Dogane sulla certificazione di qualità per l’olio extra vergine di oliva: “Depenalizzare non paga”. Se dovesse prevalere l’orientamento del governo che vuole punire la contraffazione dell’olio made in Italy con una semplice multa “potrebbero essere compromesse – aggiunge il presidente di Unaprol – nella filiera dei controlli, anche gli sforzi dei laboratori chimici delle dogane, che invece vanno preservati e intensificati perché rappresentano il sistema di frontiera più avanzato di anticorpi contro il falso made in Italy e le frodi nel settore oleario”.
“Nessuna scorciatoia”
E allora, il presidente di Unaprol David Granieri si dichiara contrario a qualsiasi colpo di spugna: “Niente bypass legislativo per sostituire le pene già approvate con leggi dal Parlamento con sanzioni amministrative contenute in articolati normativi che sembrano scritti con mani diverse”.
Granieri esprime preoccupazione per quanto si sta verificando con lo schema di decreto legislativo che prevede disposizioni sanzionatorie per la violazione del regolamento Ue n. 29/2012, relativo alle norme di commercializzazione dell’olio di olia e del regolamento Cee 2568/91, riferito alle caratteristiche degli oli d’oliva e deli oli di sansa.
“Queste norme afferma il presidente di Unaprol potrebbero avere ripercussioni non solo sulla legge salva olio, ma anche su un altro disegno di legge che reca le “Nuove norme in materia di reati agroalimentari”. Quest’ultimo testo, che ha già iniziato l’iter del confronto con le parti sociali, è stato elaborato dalla commissione presieduta da Gian Carlo Caselli, magistrato e presidente del comitato scientifico dell’osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare.