Affitti brevi, partono codice identificativo e banca dati unica: come riconoscere i bnb in nero

bnb

Pubblicato sul sito del ministero del Turismo, il decreto con le nuove regole che riguardano gli affitti brevi e che mirano a regolamentare meglio i bnb informali

Pubblicato sul sito del ministero del Turismo, il decreto con le nuove regole che riguardano gli affitti brevi e che mirano a regolamentare meglio i bnb informali.Tra le novità la Banca dati unica nazionale sugli affitti brevi (Bdsr), che sta per iniziare a collegare i dati già presenti sulle varie piattaforme regionali. Servirà a far emergere le attività non dichiarate e l’evasione fiscale, migliorando al contempo la trasparenza dei servizi per gli utenti. Secondo il Corriere della Sera, che riporta la notizia, oltre 500 mila abitazioni pubblicizzate online in tutta Italia per affitti brevi ora devono dotarsi di un codice identificativo collegato alla Banca dati unica.

Il codice identificativo deve essere esposto fuori lo stabile e indicato nell’annuncio

Il codice identificativo nazionale deve essere associare alle unità immobiliari dedicate alle locazioni brevi e turistiche, attraverso una procedura automatizzata. Il Cin andrà esposto all’esterno dello stabile nel quale è collocato l’appartamento e andrà indicato all’interno di ogni annuncio. Chi non lo farà, rischierà sanzioni molto pesanti.

A settembre a regime

La fase di sperimentazione, iniziata in Puglia, si estenderà a tutte le altre regioni, con l’intento di completarla entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’avviso sull’operatività della banca dati nazionale e del portale telematico che assegna il Codice Identificativo Nazionale (Cin). Una volta pienamente attivo, saranno applicate le sanzioni previste dal decreto. Il ministero punta a completare tutto entro il primo settembre.