Cannabis, la legge popolare dei Radicali per la legalizzazione

L’associazione Luca Coscioni e i Radicali Italiani hanno depositato venerdì 18 marzo in Corte di Cassazione una proposta di legge d’iniziativa popolare per la regolamentazione legale della produzione, consumo e commercio della cannabis e suoi derivati.

L’iniziativa vuole contribuire, con la sottoscrizione di almeno 50.000 italiani nei prossimi sei mesi, alle attività istituzionali dell’intergruppo parlamentare per la cannabis legale promosso dal senatore Benedetto della Vedova esattamente un anno fa. Il testo parte dalla versione calendarizzata alla Camera e la arricchisce con proposte storiche dei Radicali e contributi specifici di esperti e militanti delle associazioni sostenitrici, oltre che giuristi a titolo personale, per rendere il modello di regolamentazione quanto più libero possibile. Raggiunte le firme necessarie il testo verrà presentato in Parlamento per esser incluso nell’iter parlamentare in corso.

Libertà di coltivazione e Social club

La regolamentazione è rivolta ai maggiorenni e prevede, tra l’altro, la libertà di auto-coltivazione individuale o associata in cannabis social club, pratiche semplificate per la produzione commerciale, il più ampio accesso possibile alla cannabis terapeutica, l’allocazione delle entrate ad attività informative e sociali, una relazione annuale al Parlamento e la depenalizzazione totale dell’uso personale di tutte le sostanze nonché la liberazione per i detenuti per condotte non più penalmente sanzionabili.

“Con questa proposta di legge di iniziativa popolare continuiamo una battaglia storica per l’Associazione Luca Coscioni. Insieme alla legalizzazione della cannabis, infatti, prevediamo anche che il libero accesso ai farmaci cannabinoidi sia reso effettivo. Ciò è possibile sia attraverso un accesso immediato e gratuito ai farmaci, sia attraverso la regolamentazione dell’autocoltivazione per le persone malate” spiega Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni.

Per Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani “il fallimento della guerra alla droga è sotto gli occhi di tutti. Dobbiamo quindi rilanciare la lotta antiproibizionista, allargando il fronte all’Europa e a tutte le droghe”.

Ecco cosa prevede la proposta in 12 punti:

1. Auto-coltivazione libera fino a cinque piante.

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2. Possibilità di associazione in cannabis social club non a fini di lucro (fino a un massimo di 50 componenti che possono coltivare cinque piante femmine a testa).

3. Coltivazione e fini commerciali previa comunicazione dell’inizio della coltivazione, nome e varietà di cannabis utilizzate e quantità di seme per ettaro.

4. Sulle confezioni dei prodotti sarà specificato il livello di THC, la provenienza geografica e l’avvertimento che “un consumo non consapevole può danneggiare la salute”.

5. I rivenditori non potranno essere nelle immediate vicinanze delle scuole né sarà possibile pubblicizzare i prodotti.

6. Promozione ulteriore dell’accesso ai cannabinoidi medici ampliandolo chiaramente ai malati affetti da sintomatologie che rispondano favorevolmente ai preparati.

7. Controllo della produzione è affidato alla direzione generale sulle frodi agro-alimentari del Ministero delle politiche agricole e dal Comando carabinieri per la tutela della salute presso il Ministro della salute.

8. Relazione annuale al Parlamento.

9. Tassazione mutuata dal “Testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative” del 1995.

10. Sanzioni amministrative fino a un massimo di 5000 euro per chi viola la nuova normativa.

11. Nuovi introiti destinati a: 10% per campagne informative, 15% per attività di previdenza sociale, 15% per  attività di assistenza sociale, 20% per la riduzione delle imposte sul lavoro e impresa e per il finanziamento di incentivi all’occupazione, 30% per investimenti produttivi, il rimanente 10% per la  riduzione del debito pubblico.

12. Vengono infine abolite tutte le sanzioni penali anche per l’uso personale di tutte le altre sostanze proibite e si introduce una norma volta alla scarcerazione di coloro che hanno subito una condanna relativa a condotte legalizzate con la proposta di legge.