
Spettabile Redazione,
sono una vostra lettrice di quasi 80 anni e il 7 giugno scorso mi trovavo a Parma, sul binario dove il treno IC 597 era previsto in arrivo alle ore 16.16. Ero munita di regolare biglietto con prenotazione in prima classe ed ero arrivata con largo anticipo, com’è mia abitudine.
Quando l’IC 597 è arrivato a Parma, ho cercato di raggiungere la porta più vicina per salire, dove era posizionato il capo treno, affrettandomi per quanto la mia età mi permette. Giunta davanti alla porta, il capo treno, malgrado mi avesse visto bene fin da subito, mi ha detto che non potevo salire a bordo perché “il treno stava per partire”; gli ho chiesto per ben tre volte di poter salire a bordo, dato che, dovendo raggiungere Firenze, non avevo molte altre possibilità; il capo treno mi ha “risposto picche” per altrettante volte, dopo di che il treno è partito chiudendomi letteralmente la porta in faccia.
Sono stata costretta a salire e scendere molte rampe di scale, aiutata da un gentilissimo signore, che aveva assistito esterrefatto a tutta la scena dal binario attiguo e che mi ha lasciato i suoi dati; ho raggiunto la biglietteria, dove sono stata autorizzata a salire sul successivo ICN 35795, partito due ore e mezza dopo, inclusa la mezz’ora di ritardo che aveva già accumulato. Ho viaggiato su una carrozza priva di climatizzazione e strapiena, arrivando a Firenze Campo Marte alle ore 20.20 circa, fisicamente esausta.
Secondo voi è ammissibile che a un cliente non sia “concesso” il tempo necessario per salire sul treno che ha prenotato? Si può definire ciò che mi è successo un’arbitraria negazione di pubblico servizio? Ho provato, con l’aiuto di mio figlio, a inviare un reclamo on line a Trenitalia ma, nonostante il diligente e corretto inserimento di tutti i dati richiesti, il sistema per ben quattro volte non ha finalizzato la procedura. Si sarà trattato di sfortuna? Visto che l’accaduto ha avuto ripercussioni negative sulla mia salute, ho sottoposto tutta la vicenda prima al mio medico curante e poi al mio legale di fiducia, ma ci terrei molto ad avere anche il vostro prezioso parere.
Cordiali saluti e grazie per il vostro lavoro sempre di grande qualità!
Giuseppina Minelli
Firenze
Cara Giuseppina,
ci chiede se è ammissibile il comportamento da lei descritto. Ebbene no che non lo è e Test-Salvagente ha invitato a Trenitalia a scusarsi e a fornire le sue spiegazioni in merito. le pubblicheremo appena arriveranno. Nel frattempo abbiamo anche chiesto a Fabrizio Premuti, presidente di Konsumer Italia di dare una lettura dell’episodio. Ecco quello che ci ha risposto.











