Shopper biodegradabili taroccati, sequestri in tutta Italia

Shopper biodegradabili? Di nome, ma non sempre di fatto.

Almeno a giudicare da un’operazione pilota appena conclusa dal Nucleo Speciale Tutela della Proprietà Intellettuale della Guardia di Finanza in Calabria e Sicilia, che si è concentrata anche su esercizi affiliati a note catene commerciali, e ha portato al sequestro di oltre 200mila buste di plastica non in regola e più di duemila chili di materia per la produzione dei sacchetti, con contestazione di decine di illeciti amministrativi, multe fino a 1 milione e 800mila euro e il deferimento all’Autorità giudiziaria di trentotto persone per frode nell’esercizio del commercio e concorso nel reato.

 

Altro corpo stessi risultati: il Nucleo Operativo Ecologico di Torino dei Nas, nel corso degli ultimi tre mesi ha condotto una mirata serie di controlli presso produttori e grossisti operanti nel settore degli imballaggi. E anche in questo caso è emerso un quadro di generalizzata illegalità, come dimostra il fatto che in 11 dei 14 interventi sono state elevate sanzioni a carico delle ditte per un importo complessivo di oltre 95.000 euro e sono state sequestrate più di 80 tonnellate di prodotti non a norma già pronti ad essere messi in  commercio, per un valore superiore ai 500.000 euro

LE BUSTE A NORMA

Le buste di plastica devono rispondere ai requisiti indicati dall’articolo 2 del decreto legge 25 gennaio 2012: quelle monouso devono essere biodegradabili e compostabili secondo lo standard UNI EN 13432, quelle riutilizzabili devono avere uno spessore superiore ai 200 micron con maniglia esterna e oltre i 100 micron con maniglia interna se destinate a trasportare alimenti, mentre rispettivamente superiori a 100 e 60 micron per quelle non destinate al trasporto di alimenti. Secondo il rapporto della Guardia di Finanza, invece, sono vari  e riscontrati su tutto il territorio nazionale, i casi di buste non a norma o che espongono false dichiarazioni di conformità, che minano una filiera nazionale che, nella piena applicazione della legge, può valere fino a un miliardo di euro.

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“Sulle shopper – ha detto il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – l’Italia ha avuto sempre una posizione d’avanguardia in Ue, orientata al massimo grado di tutela ambientale contro ogni violazione e contraffazione pericolosa per l’ambiente e per l’economia”.

Il Reparto Speciale del Corpo, anche attraverso la fattiva collaborazione dell’Associazione Italiana delle Bioplastiche e dei Materiali Biodegradabili e Compostabili (ASSOBIOPLASTICHE), ha dato l’avvio ad un apposito “piano di azione”. Dopo questa prima fase sono ora in corso ulteriori attività investigative per replicare l’esperienza operativa posta in essere anche su altre realtà territoriali nazionali.