Detox. Detossificare. Un termine molto in voga negli ultimi decenni. Un vocabolo di cui però non sempre conosciamo l’effettivo significato. Letteralmente dovrebbe rimandare a un processo curativo conseguente a un’intossicazione. Commercialmente invece assume spesso una valenza preventiva più che terapeutica.
Quando assumiamo intrugli propinati come detossificanti, in realtà, lo facciamo pensando di resettare l’organismo che ha accumulato tossine a seguito di un lungo periodo di stress o di errata condotta alimentare. Tante volte invece lo facciamo semplicemente perché è alla moda.
La detossificazione è un fenomeno che avviene naturalmente – o meglio fisiologicamente – nel corpo umano e l’attore protagonista di questo processo è il fegato. Quest’organo, mediante specifici complessi molecolari, opera trasformazioni chimiche su sostanze prodotte dal metabolismo di alcuni cibi, di farmaci e di inquinanti, per renderle “eliminabili” dall’organismo.
Immaginiamo di assumere un farmaco. La molecola del principio attivo svolge la sua azione e, dopo aver terminato, si trasforma in un’altra sostanza che nella maggior parte dei casi non può essere eliminata dall’organismo. Il fegato, semplicemente (per modo di dire) con i suoi enzimi non fa altro che rendere queste molecole eliminabili.
Ora, a livello alimentare, possiamo fare in modo che questo naturale processo non subisca pressioni negative ed esistono anche sostanze, come ad esempio la silimarina, contenuta nel cardo mariano, che svolgono una funzione protettiva per le cellule del fegato, lasciandole lavorare in pace.
Esistono poi percorsi dietetici e kit di bevande che hanno la presunzione di detossificare l’organismo, ma nella maggior parte fanno tutt’altro.
Si possono acquistare in rete, o in catene in franchising, programmi di detossificazione che prevedono l’acquisto di costosi beveroni, prescritti da specialisti o talvolta da influencer. Talvolta la dieta viene completamente sostituita da queste “pozioni miracolose”, portando quindi su un regime alimentare fatto di “digiuno + beveroni”.Che si perda peso è chiaramente immaginabile, visto che non si mangia nulla, ma che si raggiunga un effetto detossificante è poco probabile.
Al contrario siamo spesso di fronte a prodotti ricchissimi di zuccheri semplici disciolti in una matrice liquida che significa “alto indice glicemico”. Ne deriva quindi un effetto opposto a quello detossificante; un abuso di questi prodotti (cosa probabile, visto che sovente sono inseriti in un programma nel quale sostituiscono i pasti) può portare addirittura a un’azione proinfiammatoria.
Vediamo qualche esempio sul mercato. Se scriviamo “detox” su Google, il primo riquadro di prodotti sponsorizzati che si presenta all’occhio è il Dietox. Sì, proprio così, per poter abbracciare una fetta di pubblico più ampia, si è giocato sull’ingegnoso termine “Dietox” che in sole sei lettere racchiude “Dieta” e “Detox”.
Sul sito Dietox.it si può acquistare un kit di sei bottigliette dai 25 ai 50 cc di succo cadauna, che vanno consumate in un intera giornata (su ogni boccetta c’è scritta la fascia oraria all’interno della quale va consumata dalle 7 alle 24). Tutto questo alla modica cifra di 53 euro. Se si dovesse optare per un’intera settimana di trattamento, il prezzo scontato è di 290 euro, anziché 371. Quasi 300 euro per 15 litri di succo di frutta.
Si tratta di un succo prodotto con la tecnica HPP, ossia una pastorizzazione a freddo mediante la sola alta pressione. Una tecnica innovativa e validissima dal punto di vista nutrizionale, che preserva importanti molecole termolabili. Il fatto è che esistono tante altre aziende che, senza fini dietetici e detossificanti, producono succhi in tecnologia HPP, ad esempio Lome Superfruit di Masseria FruttiRossi, una grandissima realtà italiana che produce gli stessi estratti, ma da materia prima biologica di grande qualità.
Altra importante differenza: un litro di succo Lome Superfruit, costa in media al dettaglio, a seconda del gusto, dai 10 ai 12 euro ; la stessa quantità della Dietox dai 19 ai 25 euro, in base alla scontistica.
Un’ulteriore beffa è che, guardando l’etichetta, al primo posto degli ingredienti dei succhi Dietox, troviamo l’acqua. Nei succhi Lome non c’è acqua aggiunta. L’attenzione verso il messaggio detossificante, distoglie il consumatore dal fatto che sta pagando un prezzo maggiore per dell’acqua aggiunta.
Nelle istruzioni d’uso indicate sul sito Dietox.it, durante la terapia (termine assolutamente fuori legge in questo caso) detox, non è possibile ingerire alimenti solidi; solo acqua e infusi. Questa pratica, a meno che non sia stata prescritta da un medico, può essere pericolosa e certamente non è valida per gli obiettivi prefissati.
Ci siamo basati su un’indagine generica fatta sul motore di ricerca, ma esiste un mercato molto importante di soluzioni analoghe, veicolate dai social network, dai grandi influencer, dagli studi professionali dei nutrizionisti e dai personal trainer delle palestre.