Si allunga l’ombra di tossicità sull’olio di palma. L’Efsa ha valutato i rischi per la salute di alcune sostanze, tra cui il 3-Mcpd che si forma durante la raffinazione degli oli vegetali ad alte temperature (circa 200 gradi) e presente in particolar modo nell’olio di palma. Il 3-Monocloropropandiolo è genotossico nei rati è sospettato di essere cancerogeno per l’uomo. Con il parere di oggi l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare ha di fatto più che dimezzato la dose giornaliera amissibile che passa da 2 a 0,8 microgrammi per chilogrammo di peso corporeo al giorno. E mette in guardia i giovani consumatori: “I ragazzi (fino a 18 anni) superano la Tdi (la dose giornaliera ammissibile) e queste sostante sono un potenziale rischio per la loro salute“.
I livelli più alti nel palma
L’Efsa ha oggi pubblicato un nuovo parere legato ai rischi che alcune sostanze, i Glicidil esteri degli acidi grassi (Ge), 3 mMonocloropropandiolo (3-Mcpd), e 2-Monocloropropandiolo (2-Mcpd) e i loro esteri di acidi grassi, possono rappresentare per la salute umana.
Dei rischi legati a questa sostanza il 3-Mcpd ne avevamo parlato nei mesi scorsi.
Scrive ora l’Efsa: “I più alti livelli di Ge, così come 3-Mcpde 2-Mcpd (compresi gli esteri) sono stati trovati in oli di palma e grassi di palma, seguito da altri oli e grassi. Per i consumatori dai tre anni in su sono sopratutto i prodotti da forno a base di margarina e oli vegetali, le merendine e i dolci contententi olio di palma “le principali fonti di esposizione a queste tre sostanze” indesiderate. “L’olio di palma – prosegue l’Efsa – fornisce un importante contributo ad esporre la maggioranza dei consumatori al 3-Mcpd e 2-Mcpd”. Inoltre, è stato osservato che “i livelli di 3-Mcpd e dei suoi esteri di acidi grassi negli oli vegetali sono in gran parte invariati nel corso degli ultimi cinque anni”. Segno che l’esposizione a questa sostanza non è stata limitata.
Una nuova dose massima giornaliera
In base a queste conclusioni l’Efsa ha stabilito una nuova dose massima giornaliera. “Abbiamo fissato una dose giornaliera tollerabile (Tdi) di 0,8 microgrammi per chilogrammo di peso corporeo al giorno (mg / kg di peso corporeo / giorno) per i suoi esteri di acidi grassi 3-Mcpd e sulla base di prove che collegano questa sostanza a danni agli organi nei test sugli animali , ha spiegato Helle Knutsen presidente del Contam, il gruppo di esperti scientifici sui contaminanti nella catena alimentare.
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Verso un limite nei cibi?
Il Contam inoltre ha ritenuto “le informazioni sulla tossicità di glicidolo (composto originario di Ge) per la valutazione del rischio di Ge, ipotizzando una conversione completa degli esteri in glicidi dopo l’ingestione”. E la dottoressa Knutsen ha dichiarato: “Ci sono prove sufficienti che il glicidolo è genotossico e cancerogeno” e il gruppo ha concluso che GEe è un potenziale problema di salute per tutte le età più giovani con esposizioni medie, e per i consumatori con elevata esposizione a tutte le età.
Ora resta da capire se, sulla base di queste nuove indicazioni, la Commissione europea sia intenzionata a fissare un limite per la concentrazione di queste sostanze nei cibi. Attualmente esiste un limite solo nella salsa di soia, dove il 3-Mcpd non può superare i 20 mcg/kg.