Energia, vitamine e minerali in forma concentrata. E un bel po’ di pesticidi.
È quanto ha dimostrato il test di Ktipp, giornale dei consumatori elvetici su albicocche disidratate, anelli di mele e mango acquistati in Svizzera. 17 dei 30 prodotti esaminati contenevano residui di diserbanti, insetticidi e fungicidi. La maggior parte delle albicocche ha addirittura meritato lo sconfortante giudizio di “non raccomandato”. I prodotti “Qualité & Prix” di Coop Svizzera, “M-Classic” di Migros, Seeberger e Denner contenevano quattro o cinque diversi residui. Oltre a questi, almeno tra i prodotti rintracciabili anche in Italia, abbiamo anche contato la frutta disidratata di Aldi, anche questa con troppi pesticidi. Solo 13 prodotti erano completamente privi di pesticidi, tra cui molte fette di mango e anelli di mele.
Attenti all’effetto cocktail
Il giornale svizzero sottolinea come il rischio venga da un cocktail di diversi pesticidi diversi, anche se tutti sotto il limite di legge. Studi scientifici – spiega Ktipp – indicano che le singole sostanze si rafforzano a vicenda. Lo hanno dimostrato due anni fa i ricercatori dell’Università tedesca di Münster sullo sperma maschile.
Nel complesso, il laboratorio ha misurato i residui di 20 diversi pesticidi nei campioni esaminati.
Particolarmente sorprendente: in alcuni prodotti, come le albicocche di Denner, “Qualité & Prix” (Coop Svizzera) e “M-Classic” (Migros), il laboratorio ha trovato anche carbendazim. Il fungicida che agisce contro la muffa è stato a lungo vietato in Europa, perché può cambiare il genoma e danneggiare la fertilità.
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Gli esperti hanno rilevato la sostanza tiaclopride nelle albicocche di Seeberger. Si sospetta che il pesticida causi il cancro e si comporti come un ormone. Il tiaclopride è anche tossico per le api. I produttori possono utilizzare la sostanza solo fino al febbraio 2021.
La buona notizia: il biologico è risultato sicuro. 10 dei 13 frutti secchi senza residui di pesticidi erano prodotti biologici.
Troppi solfiti dentro la maggior parte delle albicocche
Le aziende spesso trattano anche la frutta disidratata con lo zolfo perché i prodotti mantengano il loro colore e si conservino più a lungo. Solo in questo modo è possibile che le albicocche secche rimangano arancioni per diversi mesi. Al contrario, i frutti non solforati sembrano marroni o addirittura neri. Sei delle dieci albicocche testate contenevano troppi solfiti: una persona che pesa 60 kg e mangia 50 grammi di frutta secca supererebbe già il limite raccomandato di 42 milligrammi al giorno.
Chi è sensibile, ricordiamo, potrebbe avere mal di testa, attacchi di asma, nausea, eruzioni cutanee o diarrea proprio per l’ingestione di solfiti.