Settembre è il mese delle cattive notizie per le tasche degli italiani: oltre ai rincari telefonici, arrivano quelli per il conseguimento della patente di guida nelle autoscuole. A dirlo è la risoluzione dell’Agenzia delle Entrate che, adeguandosi a una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del marzo scorso, ha stabilito la revoca del regime di esenzione Iva alle lezioni di scuola guida. Secondo le autoscuole il risultato immediato è che per prepararsi all’esame di scuola guida, seguendo le lezioni di teoria e pratica, bisognerà sborsare in media 850 invece dei 700 attuali. Per chi invece deciderà di prepararsi privatamente e svolgere l’esame direttamente alla motorizzazione civile, il costo della prova resterà invariato: circa 60 euro.
La protesta di categoria
Quello è sta scatenando comprensibilmente le proteste dei proprietari delle scuole guida è la retroattività del provvedimento relativamente alle ultime cinque annualità. Per i 3,8 milioni di patenti conseguite dal 2014 al 2018 e le autoscuole dovranno mettere mano alla cassa, a meno che il nuovo Governo non intervenga per coprire la differenza. Intanto Confarca, la Confederazione Autoscuole Riunite e Consulenti Automobilistici, ha subito annunciato una mobilitazione nazionale e si è detta preoccupata anche per la retroattività del provvedimento.