Multa milionaria per Telecom Italia. Non è, infatti, sfuggita all’Agcom la manovra con cui Telecom ha realizzato una sorta di migrazione forzosa dei propri clienti di telefonia fissa dal servizio base universale con tariffazione a consumo all’offerta flat “Tutto Voce”, ben più onerosa. Il cambio di piano tariffario avveniva infatti a fronte di poche e non chiare informazioni e, soprattutto, in assenza di un consenso espresso da parte dell’utente.
PRIMA LA DIFFIDA
Così, con un primo provvedimento dello scorso 22 aprile, l’Autorità aveva diffidato l’operatore economico dal continuare la pratica, dopo aver rilevato che l’operazione non era accompagnata da “un’informazione esaustiva e trasparente alla clientela, anche al fine di garantire un corretto esercizio del diritto di recesso”.
ORA LA SANZIONE
Ora, però, è scattata la sanzione pecuniaria: ben 2 milioni di euro a carico di Telecom, colpevole di non aver ottemperato alla diffida dell’aprile 2015.
È vero che nei mesi seguenti la diffida, Telecom si è mossa in direzione di una maggiore trasparenza, estendendo anche i termini per esercitare il diritto di recesso, ma all’Autorità ciò non è sembrato sufficiente: i successivi approfondimenti dell’istruttoria hanno infatti accertato che “le informazioni fornite non si sono rivelate del tutto corrette e adeguate”. Inoltre, la società ha continuato a eseguire la migrazione dei clienti del servizio base verso l’offerta flat senza acquisire espressamente il loro consenso.