Birra al glifosato. 14 marchi secondo un test condotto in Germania risultano avere concentrazioni del discusso pesticida. Manca poco alla decisione della Commissione europea sul rinnovo dell’autoizzazione del Glifosato, l’erbicida più usato al mondo (sarebbe dovuta arrivare a dicembre 2015) e continuano le analisi sui prodotti più vari per verificare la possibile contaminazione. Il rischio, infatti, è che il glifosato dichiarato probabilmente cancerogeno dall’organismo internazionale Iarc (International Agency for Research on Cancer) finisca in molti prodotti di uso quotidiano, dagli alimenti come il pane ad oggetti come i tamponi, le garze e gli assorbenti.
Per il Bfr si tratta di una contaminazione plausibile
L’ultima contaminazione, in ordine di tempo, è stata riscontrata nelle birre. Lo rivela un’analisi dell’Istituto per l’ambiente di Monaco. Il test ha coinvolto 14 marche fra le più note in Germania. I livelli registrati oscillano fra 0,46 e 29,74 microgrammi per litro, nei casi più estremi quasi 300 volte superiori a 0,1 microgrammi, che è il limite consentito dalla legge per l’acqua potabile. Non esiste un limite per la birra. Le marche su cui sono state compiute le analisi sul glifosato sono:Beck’s, Paulaner, Warstein er, Krombacher, Oettinger, Bitburger, Veltins, Hasseroeder, Radeberger, Erdinger, Augustiner, Franziskaner, König Pilsener e Jever. Per l’Istituto federale per la valutazione del rischio (Bfr), residui di glifosato nella birra sono “dal punto di vista scientifico plausibili”, dal momento che l’erbicida è autorizzato come diserbante.
Giudizi discordanti sul glifosato
Contrastato è il giudizio degli esperti sulla pericolosità dell’erbicida per la salute dell’uomo. L’organismo internazionale Iarc (International Agency for Research on Cancer) lo ha classificato come “probabile cancerogeno per l’uomo” nel marzo 2015 mentre l’Efsa, con un parere molto discusso, ha ridimensionato il pericolo.
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